
Le elezioni 2024 a Pescara: disattenzioni, valutazioni da ridimensionare o brogli? Si rivoterà in 27 sezioni
Il tempo ci dirà se i fatti di Pescara, culminati con l’annullamento del voto del 2024 in 27 sezioni, è una storia di macroscopiche disattenzioni, di una valutazione del Tar ridimensionata dal Consiglio di Stato (il ricorso è stato già annunciato) o di inquietanti brogli elettorali. Il Comune a trazione centrodestra, capitano dal sindaco congelato Carlo Masci, ha provato a sostenere l’ininfluenza delle irregolarità riscontrate ai seggi, ma il Tar, nell’articolata sentenza, è stato categorico. A pagina 83 c’è questo passaggio che non lascia spazio a interpretazioni: “Anche se il corpo elettorale è amplissimo, ciò che conta è lo scarto finale tra i candidati: non si può tollerare, e relegarlo a fenomeno ‘fisiologico’, un margine di incertezza più ampio dello scarto di voti che è stato decisivo per i candidati”. Senza quei voti, lo sostiene il Tar, Masci non avrebbe vinto le elezioni al primo turno e sarebbe andato al ballottaggio con Carlo Costantini, candidato sostenuto dal fronte di centrosinistra.