Mi sa che non si parlano. E se lo fanno, non si capiscono. Francesco Lollobrigida, ministro in quota Fdi, è ossessionato dalla sostituzione etnica e dalla sovranità. Che suona più o meno così: gli immigrati ci invadono e, anche per il fatto che facciamo pochi figli, tra un po’ saranno la maggioranza. Salviamo gli italiani dall’estinzione! Non so a voi, ma a me questa cosa fa sentire un po’ foca monaca e un po’ tigre di Tasmania. Vabbè, andiamo avanti lo stesso perché l’argomento è serio.
Giancarlo Giorgetti, pragmatico ministro leghista, affronta il problema dal punto di vista economico. “Togliamo le tasse a chi fa figli”. E’ un’idea. E magari può anche piacere all’autarchico Lollobrigida. Però… però in me si insinua un dubbio. Dato che il binomio natalità-soldi è da classi povere, non è che i prolifici immigrati, quelli già di stanza nel Belpaese e quelli che arriveranno, faranno ancora più figli e accelereranno la sostituzione etnica vaticinata da Lollobrigida? Sia chiaro: non mi affligge il pensiero che, quando sarò vecchio e cadente, forse già trapassato, in Italia possano esserci un Abderazzak al posto di Giorgetti e una Aamaal dove ora siede Lollobrigida. Mi affligge il pensiero che oggi, nel Governo, sullo stesso argomento, due ministri dicano cose maledettamente non compatibili tra loro e dannatamente inadeguate.
Libero de Foscolo Ortis