
Da sinistra: prof. Domenico Nativio, Antonio Di Martino, Victor Di Martino, Marco Aruffo, Graziano Tarantini, Tony Silvestri, Annapiera De Luca, Ivana D’Alessandro, Amedeo Travaglini, Giovanni Valentini, Armando Di Biase, Costanza Comini, Paolo Iacovella, Alfredo De Innocentiis, Flavio Pasquini, Stefano Bucceroni
Dopo 46 anni, gli ex alunni dell’Istituto tecnico per Geometri Enrico Fermi di Lanciano (anno del diploma 1979) si sono ritrovati insieme in un’emozionante reunion con la presenza del professori Domenico Nativio, insegnante di Topografia e Annapiera De Luca, dirigente scolastica e figlia dell’indimenticabile professoressa Lidia Paone.
Se molti ex studenti smarriscono i contatti, dimenticano i nomi dei compagni, dimenticano i momenti rilevanti trascorsi in quei fatidici anni e relegano al solo ricordo gli accadimenti topici condivisi, la V B del 1979 ha dimostrato che il trascorrere inesorabile del tempo non è un ostacolo insuperabile. A distanza di 46 anni, si sono ritrovati per celebrare insieme i momenti formativi di gioventù.
Il 31 luglio al Ristorante Cavalluccio di Contrada Piano Favaro, a due passi dal mare, l’aria era densa di emozioni: la gioia di rivedersi, di riabbracciarsi e la commozione nel rivivere i ricordi di un tempo che sembra presente. Gli abbracci calorosi, le risate, gli sguardi hanno confermato che, pur percorrendo strade diverse, il legame è rimasto saldo e forte. Il momento ha delineato una riflessione profonda sui valori di quell’esperienza che ha lasciato un’impronta indelebile nelle vite di ognuno.
Il professore Domenico Nativio, allora giovanissimo ingegnere ai primi anni d’insegnamento, ha donato lezioni di professionalità e di vita col suo immutato sguardo penetrante e il sorriso rasserenante. Annapiera De Luca merita una considerazione particolare: pur non essendo stata un’insegnante della classe per ovvi motivi di età, è la figlia della professoressa di lettere Lidia Paone e ha continuato la tradizione materna con il precetto pasquale che si continua a svolgere annualmente nella Villa Amicizia a San Vito Chietino il mercoledì prima di Pasqua.
Un incontro così significativo dimostra che il tempo e la distanza possono essere superati in nome di un’amicizia duratura che resiste al susseguirsi degli avvenimenti. Per finire, citiamo una considerazione illuminante di Graziano Tarantini: “I cinque anni delle superiori per la durata e per l’intensità – e gioca anche l’età – non si ripetono più. Poi nel nostro caso c’era una miscela straordinaria con alcuni insegnanti veramente bravi. L’albero si riconosce dai frutti e oggi ne ho visti di belli. Vive nel presente solo ciò che è stato vero: questa bellezza deve farci compagnia nell’ultimo tratto di strada”.