• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
La Nuova Pescara

La Nuova Pescara

Periodico di informazione, critica e opinione

  • Home
  • Nuova Pescara
  • Opinioni
  • Aritmetica all’italiana
  • Economia
  • Salute e Sanità
  • Cultura e Arte
  • Associazioni
  • Appuntamenti
  • Video
  • Podcast
  • Libero
  • La Frase
Home » Viaggio tra le emergenze che l’Italia non vuole vedere

Viaggio tra le emergenze che l’Italia non vuole vedere

10 Dicembre 2025 da Redazione

di Giovanni Staffilano*

Dalla periferia di un bosco abruzzese ai dossier dimenticati della diplomazia, fino allo sport che non raccontiamo: un Paese che interviene dove è semplice e tace dove sarebbe necessario.

Nel silenzio del bosco di Palombara l’intervento è arrivato rapido, lineare, amministrativamente impeccabile. Sopralluoghi, verbali, irregolarità da sanare, fino all’allontanamento dei minori e all’affidamento ai servizi sociali. Una procedura “standard”, come la definiscono gli operatori, applicata con un’efficienza quasi chirurgica. Eppure, basta allargare lo sguardo per accorgersi della stortura. Secondo report periodici di associazioni che si occupano di tutela dei minori e disagio sociale, in Italia esistono comunità in cui violenza domestica, marginalità cronica e dispersione scolastica non sono eccezioni, ma condizioni strutturali. In quei territori, però, gli interventi arrivano con ritardo, con difficoltà, a volte non arrivano affatto. È il paradosso di un Paese che applica con rigore il proprio potere dove il contesto è semplice, ma fatica a intervenire dove la complessità richiederebbe visione politica, continuità e investimenti veri.

La stessa dinamica si ripropone, identica, sul piano internazionale. Nei vertici diplomatici si pronunciano parole come “dialogo” e “cessate il fuoco”, mentre parallelamente – lo indicano analisi indipendenti e stime militari – la spesa per armamenti continua a crescere. Intanto il racconto pubblico si concentra quasi esclusivamente su due fronti: Ucraina e Gaza. Ogni giorno nuovi aggiornamenti, nuove narrazioni, nuove contrapposizioni. Ma altre crisi, come quella del Sudan, vengono inghiottite dal silenzio. Migliaia di vittime, intere aree destabilizzate, appelli delle organizzazioni umanitarie che faticano persino a trovare spazio nei media occidentali. Non è mancanza di informazioni: è selezione. Una selezione che decide quali tragedie meritano visibilità e quali possono essere ignorate.

Nemmeno il mondo dello sport sfugge a questa logica. Mentre la Nazionale di calcio attraversa uno dei periodi più bassi della sua storia recente – lo certificano risultati, ranking e cicli tecnici – il calcio continua a monopolizzare le prime pagine. Al contrario, uno sport in cui l’Italia ha risultati reali, evidenti, documentabili, come il tennis, scivola in fondo alle scalette, salvo poi criticare il più forte giocatore italiano, reo di non frequentare i salotti televisivi di Bruno Vespa. È una fotografia precisa delle nostre abitudini culturali: ciò che “si è sempre raccontato” prevale su ciò che meriterebbe davvero di essere raccontato.

Tre scenari diversi – famiglia, geopolitica, sport – che però rivelano un’unica struttura: l’Italia tende a intervenire dove può, non dove servirebbe; a guardare ciò che conosce, non ciò che pesa; a dare centralità al rito e marginalità alla realtà.

Resta una domanda, semplice e inquietante: che cosa sceglie davvero di vedere il nostro Paese?
Perché da questa risposta dipende non soltanto la percezione delle emergenze, ma l’idea stessa di giustizia pubblica che trasmettiamo alle nuove generazioni. E così il viaggio si chiude com’era iniziato: con l’immagine di un mondo al rovescio. Un Paese che esegue alla perfezione un intervento nel silenzio di un bosco, e che allo stesso tempo fatica a guardare, affrontare e raccontare ciò che davvero richiederebbe coraggio, continuità e responsabilità collettiva. Un’Italia che osserva molto, ma vede ancora troppo poco.

*Cardiologo e infettivologo

Archiviato in:Opinioni

Barra laterale primaria

Libero

Bandiera blu? Qui la politica locale sta alzando bandiera bianca

14 Maggio 2025 da Redazione

I guru dei social e la crema che fa crescere i muscoli

2 Febbraio 2025 da Redazione

X Factor, per versione italiana si intende il disinvolto utilizzo dei lavoratori in nero

8 Dicembre 2024 da Redazione

Bersani assolto: dare del c******ne a Vannacci non è reato se c’è ironia

7 Novembre 2024 da Redazione

All’interno della cornice c’è la convenienza che hanno avuto i pescaresi ad ospitare il G7

24 Ottobre 2024 da Redazione

Cani e gatti in Parlamento, vitelli e polli nelle pentole, schioppettate per i cervi

6 Ottobre 2024 da Redazione

La cannabis light e gli spacciatori di droghe del parchetto sotto casa

4 Agosto 2024 da Redazione

L’Aca, la pioggia, De Luca e i manicomi da riaprire

18 Luglio 2024 da Redazione

Spalletti e Gravina come Toti e Santanché: restano, ma solo per il nostro bene

1 Luglio 2024 da Redazione

Il Pescara vende i debiti. Buon acquisto

17 Giugno 2024 da Redazione

Camera, botte, ventennio e Ventennio

14 Giugno 2024 da Redazione

La Juve Ng manda Pescara, Cascione e Sebastiani in tilt: eliminati dai play off (1-3), addio al sogno della serie B

11 Maggio 2024 da Redazione

Leggi tutti gli articoli

Tags

abruzzo Alessandra Serraiocco Anna Di Carlo Antonello Barbieri Antonio D'Intino Associazione Nuova Pescara Carlo Costantini carlo masci chiara trulli Cna Comune di Pescara Confindustria Abruzzo Medio Adriatico donatori di sangue Enzo Puzone Ernesto Grippo Fidas Florio Corneli Fondazione Pescarabruzzo Fusione Pescara Montesilvano Spoltore Gianni Melilla Giulio Cesare Sottanelli Giulio Gennari Istat L'Aquila La frase Lorenzo Sospiri Luciano D'Alfonso Marco Camplone Marco Di Marzio Marco Marsilio Massimiliano Di Pillo montesilvano Nicola Mattoscio nuova pescara ottavio de martinis Pescara Pietro Paolo D'Annunzio Polizia locale Raffaele Morelli Regione Abruzzo Roseto degli Abruzzi Silvio Calice Simone Pavone Spoltore Tar Abruzzo

Footer

La Nuova Pescara

Pescara, Montesilvano e Spoltore: la nostra grande Città

Recenti

  • Viaggio tra le emergenze che l’Italia non vuole vedere
  • Mobilità sostenibile: a Pescara auto in aumento, monopattini ovunque e trasporto pubblico disastroso
  • Ascom: “Pensare al piccolo non significa pensare in piccolo”
  • L’arte di Bruno Di Pietro in soccorso della Terra
  • Ilaria Camplone: il teatro in Spagna, il Mare di Gabriele e un catalogo pubblicitario in mezza Europa

Cerca

Privacy Policy
Cookie Policy

Copyright © 2025 · Associazione Nuova Pescara · C.F. 91150140688
Periodico di informazione, critica e opinione iscritto al Tribunale di Pescara al n. 03/2022
Questa testata non usufruisce di finanziamenti pubblici
Fondatore e direttore responsabile Marco Camplone