di Ernesto Grippo*
L’Osservatorio Mobilità sostenibile ha pubblicato, nei giorni scorsi, il 19° Rapporto sulle principali 50 città italiane, che prende in considerazione i capoluoghi di regione e i capoluoghi di provincia con il maggior numero di abitanti, analizza una serie di parametri e giunge a conclusione. Pescara si colloca al 23° posto e migliora di 8 posizioni rispetto al 2024 posto. L’Aquila, crolla al 40° posto rispetto al 30° posto del 2024. Il Rapporto è certificato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Bologna , Venezia e Milano le prime tre.
Pescara ha 118.419 abitanti , -215 rispetto all’anno precedente ed è sempre tra le città meno popolose della classifica. Ricordiamolo sempre che a Pescara eravamo 87.000 nel 1961, 122.000 nel 1971 (un +40% dovuto a dieci anni del cemento insensato), 131.000 nel 1981 per, poi, scendere a 122.000 nel 1991, a 116.000 nel 2001 e risalire lentamente, di un migliaio di unità nel decenni successivi. Il dato ufficioso degli ultimi tre anni fa registrare un trend in diminuzione. Ma si continua a cementificare ovunque.
La premessa è imprescindibile: Pescara continua ad occupare il 7° posto della classifica per densità demografica con i suoi 3.446,6 abitanti per kmq. In testa Napoli, poi Milano ,Torino, Palermo, Monza e Firenze di pochissimo più densa di Pescara.
E anche per quest’anno il Piano urbano della mobilità sostenibile risulta solo adottato e non approvato. In 40 delle 50 città risulta invece già approvato. Esaminando i vari indicatori, le note dolenti sono evidenti. In aumento c’è l’indice di motorizzazione di 63,37 contro il 62,9 autovetture ogni 100 abitanti con un +0,5 rispetto all’anno precedente. In costante aumento, negli ultimi dieci anni, l’indice di densità delle automobili, dai 2.079 veicoli per kmq nel 2014 ai 2195 nel 2024. In preoccupante aumento l’indice di incidentalità, che passa dai 2,95 incidenti ogni 1.000 abitanti del 2020 ai 3,87 incidenti del 2023 ai 4,5 del 2024. Un balzo in avanti che dovrebbe far riflettere anche quando si parla dei fantomatici vantaggi determinati dall’installazione dei Tred o Velocar. Altre sono le cause dei sinistri, la distrazione (guida con il cellulare) e la velocità. Oltre al fatto che tanti, troppi sinistri fanno rilevare che le autovetture coinvolte sono prive di assicurazione o revisione e anche per queste violazioni solo pattuglie in strada che effettuano controlli sono deterrenti e fanno prevenzione.
Diminuisce drasticamente l’indice di mortalità, che passa da 1,53 morti su 100 incidenti del 2023 a 0,56 del 2024. Una luce. Moltissimi i monopattini in circolazione, oltre 5.000 con un lusinghiero 7° posto, peccato che tutti vadano ancora senza casco, che è obbligatorio, e senza giubbotto ad alta visibilità di notte. Spesso, su un monopattino viaggiano in due o tre e sui marciapiedi.
Sul fronte del trasporto pubblico locale i dati sono ancora quelli del 2023. Mai così in basso: dai 1.318 posti km/abitante del 2014 ai 1.287 del 2023. Per dare un’ idea, a Milano i posti sono 16.218 e all’Aquila 5.205. Dieci anni di scarsa offerta di trasporto pubblico locale che hanno generato una sfiducia dei passeggeri ormai cronica. Sul fronte della domanda, infatti, erano 75,7 ogni 1000 abitanti nel 2014 scesi a un misero 26,8 nel 2023. Definire fallimentari le politiche del trasporto pubblico locale a Pescara comporta una condanna senza appello per gli amministratori degli ultimi dieci anni che non hanno avuto la capacità di fare investimenti e di dare vita ad una moral suasion verso i vettori interessati.
Pescara continua ad essere una città in direzione ostinata e contraria rispetto alle politiche green di zero consumo del suolo, di mobilità sostenibile e di città slow. E’ doveroso chiedersi se la popolazione sia consapevole, condivida la direzione o sia capace guardare il futuro.
Comandante Polizia locale Roseto degli Abruzzi
