di Ernesto Grippo*
I soldi delle multe a Pescara potrebbero essere utilizzati meglio, se la sicurezza stradale fosse il vero obiettivo dell’amministrazione. Così non è. Il comune adriatico è in ottima compagnia con tanti altri comuni italiani. Salvo poi riesumare, a sproposito, il concetto di sicurezza per giustificare l’installazione di Tred, varchi elettronici e autovelox. La delibera della Giunta comunale n.1014 del 5 dicembre, che ha stabilito la destinazione dei proventi da multe per il 2025 , lo conferma ampiamente. Anche se si tratta solo di una previsione e ciò che più conta sarà il rendiconto delle multe incassate, da fare entro il 31 maggio del prossimo anno.
Sono state previste entrate per oltre tredici milioni e mezzo di euro. Ma anche spese per circa 1 milione di euro per la compilazione dei verbali. Questa somma non può e non deve essere sostenuta utilizzando gli incassi delle multe. Troppi comuni come Pescara fanno i furbi e l’Associazione nazionale comuni italiani lo ha ribadito nel 2022, affermando che non è corretto l’utilizzo di parte delle somme derivanti dalle multe per la redazione e la notifica delle multe. Il motivo è semplice: le multe devono essere reinvestite per la sicurezza stradale a tutto tondo.
Nel caso di Pescara, non solo si disattende la norma a scapito della sicurezza stradale, ma poi forse l’appalto per l’esternalizzazione del servizio è anche troppo caro e si potrebbe pensare di riportare in house il servizio o dare vita ad un nuovo affidamento più competitivo.
Occorrerebbe una direzione generale in grado di monitorare tali anomalie, evidenziarle e correggerle. Anche il segretario comunale avrebbe il dovere di eccepire tali anomali conteggi e destinazioni errate delle entrate.
Ma andiamo avanti nella delibera. Si legge che, rispetto all’ammontare complessivo, circa 7.200.000 euro sono accantonati, come da normativa, al Fondo crediti di dubbi esigibilità. Ma come si calcola questo Fondo? L’importo complessivo è calcolato applicando all’ammontare dei residui attivi la media dell’incidenza degli accertamenti non riscossi sui ruoli o sugli altri strumenti coattivi negli ultimi cinque esercizi. Quindi, se l’ente ha determinato un accantonamento pari al 55% delle somme che si prevede di incassare, vuol dire che negli ultimi cinque anni la percentuale della mancata riscossione di tutte le entrate previste dall’ente è stata particolarmente elevata. Altro che ente virtuoso.
L’assessore al Bilancio e il settore Ragioneria potrebbero forse essere più… vigili sull’operato di Adriatica Risorse , ripensare il sistema di riscossione e, perché no?, pensare ad un project financing che avrebbe il pregio di essere appetibile per le società sul mercato, garantire l’incassato e certamente incrementarlo. Il tutto nel silenzio assordante dell’opposizione.
E arriviamo a un altro punto dolente: tra fondi utilizzati per finalità non corrette e riscossioni che non vanno a buon fine, residuano solo poco più 5 milioni e quattrocentomila euro. Che non sarebbe poca cosa se fossero destinati tutti alla sicurezza stradale, come si potrebbe fare. Sì, perché è vero che la legge impone che almeno il 50% degli introiti delle multe si deve destinare a queste finalità, ma un ente virtuoso, a cui sta a cuore la sicurezza stradale, potrebbe benissimo destinarvi l’intero ammontare. Pescara e i suoi amministratori non sono tra questi, anche se sono sempre in ottima compagnia di altri colleghi del nord e del sud, di destra, sinistra o civici. Salvo poi essere tutti pronti a piangere morti e feriti quotidiani con lacrime di coccodrillo disgustose.
Ma torniamo alla delibera che destina, quindi , solo il 50% delle multe e quindi circa 2.700.000 euro. Non suscitano dubbi le destinazioni per il 12,5 % (682.000 euro) dell’ammontare complessivo a voci corrette per manutenzione, ammodernamento e segnaletica delle strade.
Lasciano perplesse, invece , altre voci di uscita nel restante 12,5% che da Codice della strada dovrebbero essere destinate a “potenziamento attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, con acquisto mezzi e attrezzature per i corpi di polizia”. Invece, i 668.000 euro con questa destinazione vengono utilizzati per “manutenzione CED “euro 99.000; “canone trasmissione dati” euro 87.000; “educazione stradale nelle scuole” euro 10.000; “addestramento e formazione p.m.” euro 25.000; “manutenzione automezzi polizia locale” euro 60.000 (più volte ribadito che trattasi di voce non finanziabile con l’art.208); “manutenzione mezzi ed apparecchi p.m.” euro 30.000; altra voce non corretta per le motivazioni di cui sopra; le “spese sanitarie per operatori p.m.” euro 30.000; “manutenzione ordinaria dei varchi “ euro 40.000; “spese custodia mezzi sequestrati “ euro 20.000. Con la conseguenza che solo 285.000 euro sono correttamente destinati a quanto previsto dalla legge .
Infine, il restante 25% destinato correttamente alla manutenzione delle strade e si è scelto anche di destinare giustamente circa 2000 euro ad ogni agente, per un totale di 320.000 euro, per garantire loro un fondo di previdenza complementare o una polizza sanitaria, visto che lo Stato continua a non voler comprendere che gli appartenenti alla Polizia locale non sono dipendenti comunali ma una forza di polizia a tutti gli effetti.
E poi ci chiediamo perché la sicurezza stradale a Pescara e in molte altre è ai minimi storici. Non si investe con scienza e coscienza, il controllo del territorio è scarso, l’educazione civica poco praticata .
Domani, 14 dicembre, entrerà in vigore l’ennesima modifica al Codice della strada. Inasprimenti delle sanzioni, a volte anche di difficile attuazione, modifiche di dubbia efficacia, grida manzoniane se poi sul campo mancano i controllori. Polizia Stradale della Polizia di Stato sempre più ridotta all’osso, Polizie locali distratte e smemorate che dimenticano che la sicurezza stradale e la polizia amministrativa rappresentano la loro ragione di esistenza e si lasciano prendere da indagini di polizia giudiziaria per reati complessi, da gruppi cinofili, antidroga, antidegrado, pseudo squadre mobili sbiadite, tutori della pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico senza averne competenza e formazione.
Ma poi, quando la cronaca racconta di morti e feriti sulle strade e l’Associazione Amici della Polizia Stradale di Giordano Biserni scodella numeri impietosi sulle stragi dei fine settimana e sulle morti degli utenti deboli della strada, noi comandanti non li leggiamo o giriamo pagina e poi anche i nostri agenti su strada si girano dall’altra parte.
L’esempio è l’unico insegnamento da dare se si crede nella nostra missione: fare di tutto per salvare vite umane sulla strada che è percorsa ogni giorno dai nostri figli, dai nostri genitori, dai nostri amici e da noi.
*Comandante Polizia locale di Roseto degli Abruzzi