Nulla di buono dal mondo del giornalismo. Nella palude del peggio, spiccano i problemi dell’agenzia Askanews, i cui giornalisti stanno sopportando una crisi pesantissima, e quelli del Gruppo Gedi, dove le ingerenze della pubblicità sul giornalismo ha creato gravi problemi ambientali.
“I giornalisti di Askanews da 12 anni non lavorano a stipendio pieno e negli ultimi quattro anni di procedura concordataria hanno tenuto in piedi l’azienda e contribuito a rimborsare i creditori, a differenza delle altre articolazioni aziendali, riducendosi volontariamente i salari con un part-time generalizzato. Nel frattempo, le condizioni di lavoro sono peggiorate, nell’assenza totale di investimenti, con sedi e dotazioni informatiche inadeguate”. Questo è un pezzo del duro comunicato emesso dall’assemblea dei giornalisti dell’agenzia di comunicazione Askanews, che ha appena trovato l’accordo con l’editore per una serie di prepensionamenti. I giornalisti denunciano “la totale assenza di garanzie e impegni per il futuro da parte aziendale, a fronte di un ennesimo consistente sacrificio della redazione”. Il comunicato viene concluso evidenziando che “questo piano di prepensionamenti è l’ultima chiamata per un’azienda che non ha saputo inventarsi nulla per sopravvivere e crescere e ora deve rivedere profondamente il suo modello di gestione per valorizzare finalmente il prodotto giornalistico. Tuteleremo con ogni mezzo il nostro lavoro e la nostra professionalità. A cominciare dalla conferma dello stato di agitazione già proclamato”. Dal 1986 Asca è proprietà del Gruppo Abete, guidato da Luigi Abete, che è stato per 23 anni presidente della Banca Nazionale del lavoro fino al 2021 ed è stato vicepresidente di Confindustria fino al 1982. Nel 2014 Asca si è fusa con TMNews.
Riccardo Luna lascia il Gruppo Gedi. Ad appena due mesi dalle ingerenze della proprietà sull’evento “Italian Tech Week”, che hanno portato la redazione di Repubblica a fare due giorni di sciopero. La confusione fra informazione e pubblicità ha una parte rilevante in questo divorzio. Luna dirigeva Italian Tech e Green &Blue, due degli hub verticali di maggior prestigio della società editoriale che fa capo a John Elkann. Il rapporto si è risolto dopo una breve trattativa, Luna si è dimesso e il Gruppo in un comunicato lo ringrazia “per il contributo prestato a favore dei due verticali e dei relativi eventi che nel corso degli anni sono diventati riferimenti apprezzati nel panorama editoriale italiano in ambito tecnologia e sostenibilità”. Al posto di Luna, a Gedi ora c’è Federico Ferrazza, già direttore di Wired, assunto da Luna in quella testata. Lo sciopero per “Italian Tech Week” fu deciso dall’assemblea di Repubblica in seguito alla scoperta da parte del Comitato di redazione di un documento che elencava gli articoli dell’inserto legato all’evento (Torino, 25 e 26 settembre) con accanto le cifre versate dagli sponsor per i pezzi stessi.