
di Massimiliano Di Pillo*
Siamo ormai all’abiura sulla Nuova Pescara, visto che in questi ultimi mesi non è stata convocata neppure una delle cinque commissioni intercomunali. Eppure di argomentazioni ce ne sarebbero tantissime, visto che l’iter della fusione teoricamente dovrebbe andare avanti spedito, ma che invece ha continui e costanti vuoti che servono a sabotare il percorso descritto nella legge regionale. Una per tutte è la nomina del delegato all’ufficio fusione Marco Molisani, passato alla direzione generale di Ambiente Spa, con una vacatio per lo stesso ufficio fusione accorpato alla miriade di incarichi che il direttore generale ha dall’inizio del proprio incarico, e cioè a Zuccarini.
A queste mancanze cerca di sopperire la commissione consiliare Statuto e regolamenti, presieduto dalla consigliera FdI Giuseppina D’Angelo che, invitando il dirigente del servizio associato di statistica nell’ambito delle procedure della fusione dei Comuni di Montesilvano, Spoltore e Pescara, Paolo Santucci, in sede di commissione ci ha rivelato un altro mattone tolto dalle fondamenta della nuova città, e cioè che a breve il proprio incarico sarà dato ad altro dirigente.
Questa mattina, invece, in commissione Cultura e turismo, il dirigente Antonio D’Alessandro ci ha illustrato il cammino a dir poco tortuoso che sta affrontando, avendo l’onere di gestire come capofila gli uffici SUAP, SUE, anti abusivismo ed altre importanti funzioni, evidenziando le enormi difficoltà che sta attuando non solo la politica, ma anche e soprattutto il personale degli altri comuni in procinto di unificarsi.
Gli stessi dipendenti nei settori gestiti da D’Alessandro sembra che si infrappongano alle procedure e ai servizi che gli uffici del Comune di Pescara da sempre eroga in modo lineare con tempi abbastanza contenuti, rendendo sicuramente il risultato molto più difficile. Tutto questo non fa altro che evidenziare un grave problema di collaborazione amministrativa, che ad una iniziale cooperazione con il trasferimento di personale specializzato all’interno del Comune di Pescara, oggi trova un muro a dir poco invalicabile.
La situazione quindi sembra virare verso un rinvio che dovrà necessariamente venire dalla politica regionale, incapace finora di dare risposte ai quesiti dei Comuni di Spoltore e Montesilvano, posti in varie e puntuali riunioni tra sindaci e presidenti dei vari consigli comunali. I settori che hanno già fattivamente unificato i propri servizi escludendo poche isole felici, sono nel caos più totale, avendo in parte inglobato i servizi stessi, gestendo però il tutto con il personale in origine, visto che in più occasioni lo stesso che era stato trasferito nel Comune di Pescara, è tornato come già evidenziato, nel Comune di appartenenza per le motivazioni più varie.
La buona volontà purtroppo serve a poco, se poi da parte delle stesse amministrazioni si continuano a scavare buche o fossati di campanilismi che denotano poca lungimiranza e scarsissima volontà di portare al traguardo un sogno iniziato con un referendum consultivo del 2014, tramutato in legge regionale nel 2018.
A distanza di 7 anni dalla legge siamo appunto lontanissimi dall’attuazione della stessa, nonostante le promesse dei contributi previsti dalla normativa statale, addizionati dall’impegno di altri fondi pubblici per rendere fattivo l’impegno preso dai cittadini dei tre comuni. Per questo chiediamo alla politica regionale, nonché ai vari rappresentanti dei Comuni interessati, di definire in modo concreto e reale il percorso che si intende intraprendere, visto che il buco nero che da mesi avvolge l’argomento sta destabilizzando i vari rappresentanti di categoria che non riescono ancora a comprendere se investire nelle tre municipalità, o guardare ad un territorio unificato che avrebbe riscontri tecnico amministrativi differenti, se si dovesse arrivare nel solo ipotetico anno alla chiusura del percorso di fusione.
*Consigliere comune di Pescara lista Pettinari sindaco