
Lorenzo Sospiri, presidente con Consiglio regionale, è il primo firmatario della seconda legge sulla fusione, che vuole la nascita di Nuova Pescara nel 2027
Il presidente del Consiglio regionale: Se non verrà rispettata la legge, arriveranno i commissari
Ci ha pensato Lorenzo Sospiri a mettere in riga i sindaci ribelli. Nel corso di un’audizione nella commissione Statuto guidata da Giusy D’Angelo (Fdi), il presidente del Consiglio regionale, primo firmatario della seconda legge per Nuova Pescara, è stato chiarissimo: “Non ci autodetermina con un secondo referendum che, nel caso venga presentato, dovrà essere approvato e finanziato dalla Regione”. Questo passaggio è importantissimo: i sindaci che non vogliono rispettare la legge – Ottavio De Martinis (Civico, ex Lega) di Montesilvano e Chiara Trulli (Pd) di Spoltore – sono pronti a far spendere soldi ai contribuenti pur di salvare le loro poltrone. Brutta, brutta cosa. Bruttissima se si aggiunge che parliamo di due sindaci quantomeno deludenti nella parte costruttiva della Fusione. Gli ormai famosi 110 milioni di euro di finanziamento statale – attenzione: tra un ritardo e l’altro, potrebbero sparire in mille rivoli – non sono certo arrivati per merito loro, ma per l’insistenza dell’Associazione Nuova Pescara e dell’importante attività svolta a Roma da Luciano D’Alfonso (Pd), coadiuvato da Carlo Costantini (Azione e, poi, Civico) e Claudio Croce (Fi), quindi con un lavoro trasversale nella geografia politica, degno di una città che guarda al futuro.
Sospiri, nel corso dell’audizione, ha anche evidenziato che, qualora non si rispetteranno i tempi fissati dalla legge, la Regione interverrà con la nomina dei commissari. Benissimo! Sono queste le parole che ci si aspetta da chi ricopre una carica importante e si è assunto l’onere di firmare una legge bis, con la quale la fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano è stata spostata al 2027.
Le date di Nuova Pescara sono scritte a caratteri cubitali: 2014 referendum consultivo, 2018 legge regionale, 2022 primo rinvio della fusione, 2023 secondo rinvio, 2024 terzo rinvio. Rinvii dovuti, non giriamoci attorno, soprattutto per permettere a De Martinis di fare il secondo mandato a Montesilvano. Secondo mandato che non sarà possibile alla Trulli se nascerà Nuova Pescara nel 2027. Certo, entrambi i sindaci in carica potrebbero essere sindaci di Nuova Pescara, ma si stanno scavando la fossa da soli perché alla stragrande maggioranza dei cittadini, soprattutto nella sponda del capoluogo, non piace il loro modo di fare. Se vogliamo andare fino in fondo, Trulli e De Martinis non dovrebbero candidarsi quando nascerà Nuova Pescara perché, lo dicono i fatti, sono contrari alla Fusione. Sarebbe, da parte loro, un atto di coerenza.
Nel frattempo, la società civile porta avanti le istanze della Fusione. Solo per citare gli ultimi avvenimenti, diciamo che i Consiglieri emeriti del comune di Pescara hanno organizzato un convegno, il musicista Simone Pavone ha scritto l’inno di Nuova Pescara – Tre cuori, un’anima sola – che sarà cantato da Chiara Apostumo (Pescara), Michela Rapposelli (Montesilvano), Valeria Di Francesco (Spoltore) e Francesco Binetti (il coro che amalgama le voci delle tre città) e l’artista Giulio Gennari si è messo al lavoro per realizzare la copertina del relativo cd.
Chiudiamo con un’amara riflessione: i sindaci fin qui citati, pagati con soldi pubblici, brigano per eludere la legge, mentre i cittadini, senza prebenda e con sacrifici personali, lottano per farla rispettare. Succede se una legge non prevede sanzioni per i politici che non la rispettano. (emmeci)