L’Inpgi, meglio conosciuto come Inpgi 2 (o Gestione separata), l’Istituto di previdenza dei giornalisti autonomi e freelance, quindi i non contrattualizzati, ha numeri in crescita, con un aumento del patrimonio netto che, secondo le previsioni, nel 2025 si attesterà sul miliardo di euro. Il totale dei contributi obbligatori previsti per il 2025 (62,5 milioni) aumenta del 2% (1,3 milioni) rispetto al 2024. Per il 2025, la nuova governance dell’Istituto, guidata dal siciliano Roberto Ginex, intende attivare una misura capace di incentivare la possibilità di accesso al credito per permettere a collaboratori e freelance giornalisti di poter acquistare strumenti di lavoro necessari per l’attività professionale.
Il consiglio di indirizzo generale dell’Inpgi, ha approvato i bilanci, ma ha anche rimarcato i problemi, gravi, a cominciare dai redditi troppo bassi dei circa 27mila iscritti attivi (nel complesso, invece, gli iscritti sono 47.178, con un amento dell’1% rispetto al 2023). Per i liberi professionisti, quindi i possessori partita Iva, il reddito medio è 15.995 euro lordi annui, mentre per i Cococo si attesta a 11.404 euro lordi annui. Il maggior numero dei contribuenti si colloca nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni. Da ricordare che l’Inpgi 1, l’istituto dei giornalisti contrattualizzati, a causa della gravissima crisi in cui versava, è confluito nell’Inps.