Non c’è pace nel mondo dei media: stavolta è il glorioso L’Espresso a scioperare. L’assemblea dei giornalisti del settimanale fondato da Eugenio Scalfari ha proclamato uno sciopero per l’intera giornata di oggi per impedire l’uscita del numero in edicola venerdì 6. E’ una protesta che si inserisce in uno stato di agitazione che prosegue da parecchio tempo. La deciIl comunicato del Csione di sospendere le attività è stata presa, si legge nel comunicato del comitato di redazione, per effetto dello “sconcerto per le scelte dell’editore e del direttore e forte preoccupazione per le ultime comunicazioni ricevute”. Dal 31 maggio il direttore della testata è Emilio Carelli, ex vicedirettore del Tg5, ex direttore di TgCom e di SkyTg24, ex parlamentare del M5s. L’Espresso nel 2022 è stato ceduto da Gedi a Danilo Iervolino, che a sua volta nel dicembre scorso ha venduto il giornale a Donato Ammaturo, titolare della società petrolifera Ludoil.
Il comunicato del cdr: Sconcerto per le scelte dell’editore e del direttore
L’assemblea, che chiede garanzie occupazionali, ricorda che con “atto di responsabilità” aveva sospeso il pacchetto di 5 giorni di sciopero affidato al comitato di redazione dopo la sostituzione del direttore Enrico Bellavia, dando fiducia e credito alle rassicurazioni dell’editore e del direttore sul perimetro occupazionale e sulla salvaguardia dell’identità dell’Espresso. Ma questi presupposti, sottolinea l’assemblea, sono venuti meno. “I mancati rinnovi dei contratti a termine, l’assenza di un piano editoriale, il massiccio utilizzo di collaboratori esterni, la confusione per lo sviluppo sul web e il giudizio sprezzante sulla redazione definita ‘sovradimensionata‘ e ‘sproporzionata‘ ci inducono a riprendere le protesta”, si legge ancora nel comunicato. I giornalisti non escludono che altri giorni di sciopero possano essere proclamati attingendo al pacchetto di cinque già approvato.