di Mauro Febbo*
Con l’emendamento che riforma la Riserva del Borsacchio, ubicata tra Cologna Spiaggia, Roseto degli Abruzzi e Montepagano, viene comunque tutelata, e con un forte vincolo di Riserva naturale, tutta la fascia sulla costa, tra la ferrovia e la spiaggia. La razionalizzazione è una richiesta portata avanti, oramai da diversi anni, da agricoltori, proprietari e residenti. Dalla parte del mare, la Riserva aveva e continuerà ad avere le tutele giuste per un’area con particolare valenza naturalistica.
Sul lato della Statale, invece, i vincoli erano assurdi, fortissimi, ingiustificati, con forte danno per chi ci vive e ci lavora. La Regione a guida centrodestra ha rimediato a un’ingiustizia. Negli anni, a carico degli agricoltori, ci sono state sanzioni pesantissime, con il rischio di risvolti penali, anche solo per una potatura ritenuta eccessiva. Può una potatura essere considerata devastazione ambientale? La Regione è intervenuta, ascoltando le istanze della gente, per rimediare a una serie di storture.
In 18 anni, non è stato approvato il piano di regole della Riserva, per cui era stato tutto congelato. I precedenti limiti rendevano impossibile ristrutturare in modo efficiente un casale, avere un’agricoltura moderna ed economicamente sostenibile. Gli agricoltori erano condannati a restare senza strutture di servizio, cantine, stalle e laboratori. I vincoli al territorio avevano ridotto l’agricoltura locale ad essere di bassa redditività. Le famiglie sono state costrette ad abbandonare le attività agricole, i casali non sono stati recuperati, non si è potuto costruire niente. Chi si sposava, trovandosi senza possibilità di portare avanti un’attività in loco, doveva andarsene e il territorio si stava desertificando. Mancando il controllo del territorio da parte della popolazione, molte zone della Riserva erano diventate discariche abusive.
Ora con la riforma della riserva operata dalla Regione, sul mare ci sarà una giusta, fortissima, tutela, e la Riserva diventerà presto davvero operativa. Ci sarà anche un potenziale turistico. L’agricoltura, senza più vincoli assurdi, potrà svilupparsi normalmente come nel resto della provincia. Le colline avranno la tutela del piano paesaggistico, non sarà possibile nessuna speculazione, però l’agricoltura e il turismo potranno vivere senza il blocco totale di questi 18 anni.
Ricordo a chi ora contesta l’operato della Regione, che 18 anni fa era stata proposta una Riserva che nella relazione accompagnatoria prevedeva la fascia sul mare, disabitata e con valore naturalistico, una trentina di ettari, poi all’ultimo momento era stata portata a 1.100 ettari, assoggettando a riserva la strada statale e le colline, tutte aree abitate e dove si lavora e non c’era nessuna motivazione naturalistica per fare una Riserva.
Il Consiglio regionale Abruzzo ha rettificato, ha corretto, il pasticcio creato dal governo di centrosinistra. Ci sarà la Riserva del Borsacchio, ma solo dove serve e dove è giusto che ci sia.
*Consigliere regionale ed ex assessore regionale all’Agricoltura