Donne vittime di violenza. Donne vittime degli uomini. In Italia, nel mondo intero, il dramma va in scena quotidianamente. Giovedì 23 novembre, alle ore 21, si terrà al Cineteatro Sant’Andrea di Pescara l’anteprima cinematografica nazionale del docufilm La Casa Viola, il primo documentario che racconta la vita delle donne vittime di violenza rifugiatesi nell’omonima dimora protetta e segreta abruzzese. Ingresso libero alla proiezione, fino a esaurimento posti. Qui il trailer della Casa Viola: https://youtu.be/lHIk0ENWQAo
Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra, da decenni nel mondo del cinema d’impegno civile e sociale, sono gli autori dell’opera della durata di 52 minuti, coprodotta con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo e la collaborazione delle associazioni per le vittime di violenza, tra le quali Ananke di Pescara. Le donne protagoniste del docufilm hanno trovato la forza di fuggire, di nascondersi e di ricominciare a vivere. Non vengono mai riprese in viso nel film, per rispettarne la privacy: basta il linguaggio delle mani,
degli abbracci, delle attese. E la dimora protetta e segreta diventa (fatto mai accaduto prima al cinema) la protagonista, l’io narrante della storia. Le sue pareti, i suoi ambienti quotidiani trasudano tutte le esperienze femminili avvenute al suo interno. Le speranze, le angosce, gli aneliti di riscatto.
L’incrollabile solidarietà tra di loro. «Sono una casa. Mi hanno costruito qui all’incrocio di arrivi e partenze. Hanno riempito le mie stanze di cuori spezzati. Parole mute, urlate, piante e sospirate sono diventate la mia musica. Nessuno sa che esisto, sono un rifugio segreto. Ma il coraggio che pulsa in me ora lo voglio raccontare». È La Casa Viola che parla, una casa-rifugio per donne che hanno subito violenza di genere o domestica. Accoglie le donne e i loro figli giunti attraverso i centri antiviolenza.
Gli autori Liguori e Calandra: Le storie si somigliano un po’ tutte, purtroppo
Garantisce la segretezza dell’ubicazione per assicurarne la protezione. Vite spezzate, sospese, solidali. «L’idea del documentario è nata nel 2021, quando siamo venuti in contatto con l’associazione Ananke di Pescara e la sua Casa Viola. L’obiettivo era cercare di capire le cause culturali e sociali alla base della sopportazione della violenza da parte delle donne», spiegano Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra. «Ne abbiamo incontrate tante, tantissime, ospiti delle strutture antiviolenza di tre province su quattro del territorio abruzzese. Quelle che hanno accettato di partecipare al progetto sono state 11. L’hanno fatto con l’unico intento di essere d’aiuto ad altre donne che si trovano nella loro medesima situazione. Le loro storie si somigliano un po’ tutte, purtroppo». A colpire di più gli autori del film, è stata la loro consapevolezza. «Chi esce dalla violenza fa un grande lavoro su se stessa, sullo stereotipo culturale che la società patriarcale le ha messo addosso, sulle sue risorse e sulla propria autonomia”, aggiungono gli autori. “Ma forse quello che ci ha stupito maggiormente è la trasformazione della rabbia in una lucida comprensione. Tutte le donne sottolineano, infatti, che il partner è diventato violento perché non è riuscito a corrispondere al canone maschile che la società gli impone. Per essere considerato
un uomo devi essere di successo, potente, prestante, avere un buon lavoro. Un punto di riferimento. Compito arduo, in una società precaria come la nostra».
Mattoscio: La Fondazione ha coprodotto il docufilm perché è l’emblema della rinascita di ogni donna
È per tale ragione che il prossimo progetto dei due autori, Liguori e Calandra, indagherà il versante maschile. «Abbiamo scelto di coprodurre questo docufilm poiché emblema del racconto doloroso e coraggioso del processo di rinascita di ogni donna che riprende il controllo della propria vita, anche sfuggendo al suo aggressore, con l’intento di sostenere questo messaggio di consapevolezza e libertà personale, affinché arrivi forte a tutte le donne che vivono una condizione di violenza che una vita diversa è possibile», dichiara
Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.
All’anteprima nazionale a Pescara, interverranno e dialogheranno con gli autori: Lorenza Fruci, manager culturale ed ex Assessora alla Crescita Culturale di Roma Capitale; Anita Trivelli, Ordinaria di Storia del Cinema all’Università D’Annunzio di Pescara; Brunella Capisciotti, Presidente Associazione Ananke e Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.