
Gul non è italiano, non è cattolico, non è propriamente bianco, sospettiamo non mangi cibi di sovranità tricolore e ha un nome, Gul appunto, il cui suono non è familiare da Trieste in giù e neppure da Trieste al confine con la Slovenia. A Pescara, il pakistano Gul ha trovato un portafogli con 800 euro e si è prodigato per restituirlo all’incredula proprietaria, meritandosi anche gli elogi del questore. Gul è onesto. Gul fa parte di un movimento mondiale, guidato dal miliardario Soros, che vuole sostituire i sempre meno prolifici italiani con i poveracci del Terzo Mondo. Il ministro Lollobrigida ci sta difendendo con tenacia dalla sostituzione etnica. E fa bene. Vi immaginate cosa accadrebbe se domani un tizio così, non italiano, non cattolico, non bianco, che mangia quel che mangia, si chiama Gul ed è onesto, diventasse uno di noi e andasse al governo?
Libero de Foscolo Ortis