CONVEGNO A PESCARA MODERATO DA ANTONIO CIOFANI E FIORELLA CESARONI
“Anche l’ultima versione della Rete Ospedaliera della nostra regione lascia gli abruzzesi, unici in Italia, per almeno altri tre anni, senza il servizio salvavita rappresentato dai Dea (Dipartimento emergenza
accettazione) di 2° livello perché è stata aggirata la normativa in merito, il DM 70/2015 ed è stato ignorato che, de facto, un ospedale di 2° Livello in Abruzzo c’è da molti anni: lo Spirito Santo di Pescara”. Con queste parole, Antonio Ciofani, portavoce della Consulta clinica di Pescara per il Dea di 2° livello, introduce il convegno intitolato Rete ospedaliera in Abruzzo-Il caso (nuova) Pescara, che si terrà il 16 febbraio, alle 16.30, nella sala Simone Weil del Dopolavoro ferroviario di Pescara. Modereranno lo stesso Ciofani e Fiorella Cesaroni del Coordinamento delle Associazioni dell’utenza.
“La classe politica, una vera palla al piede”, continua Ciofani, “continua a dimenticare che il nosocomio di Pescara, di gran lunga il maggiore della nostra regione, ha, per esempio, circa 90.000 accessi l’anno al Pronto soccorso (quindi un vero hub): circa 30.000 più dell’ospedale Torrette di Ancona, circa 10.000 più del Sant’Orsola di Bologna, circa 10.000 più di quelli di Teramo e L’Aquila messi insieme. La nostra regione è dunque destinata a rimanere senza ospedali hub individuati formalmente come tali, ha solo ospedali spoke, permanendo di fatto periferia sanitaria di afferenza agli ospedali hub di Roma (San Giovanni, San Camillo, Umberto I, Gemelli, Tor Vergata, Bambin Gesù) oppure di Ancona (Le Torrette).
Peraltro, in vista dell’ormai prossima Autonomia differenziata delle regioni, già approvata dal Senato il 23 gennaio scorso, la situazione sopra accennata vieppiù affosserà e cristallizzerà la sanità abruzzese, tuttora priva di una rete completa dei tre livelli classificativi di legge degli ospedali. Da noi, ci fermiamo a due livelli!
Per esaminare questa tematica dal punto di vista medico e contestualmente dell’utenza, senza dimenticare, come fanno molti politici, che dobbiamo muoverci nel contesto di una città di circa 200.000 abitanti, Nuova Pescara, abbiamo organizzato il convegno di venerdì 16 febbraio”.