di Gianni Melilla*
Il nuovo dimensionamento della Rete scolastica abruzzese deciso dalla Giunta regionale, contiene una scelta gravissima: la decapitazione dell’Istituto Comprensivo 1 di Pescara, cioè della storica Scuola media Statale Foscolo di San Donato.
La scuola media Foscolo è nata negli anni ’60 per affrontare i gravi problemi di inclusione sociale di una zona allora considerata la Città Satellite di Pescara, abitata prevalentemente da famiglie povere e disagiate. Erano gli anni in cui era forte la richiesta del diritto allo studio anche per i figli delle famiglie povere ed emarginate.
Il preside di questa scuola è stato per decenni il professor Fulvio Luciani, grande docente e dirigente della scuola pubblica italiana, pedagogista e organizzatore culturale.
L’attuale dirigente scolastica, la professoressa Teresa Ascione continua quel lavoro per battere la dispersione e l’abbandono scolastico dando così a quei ragazzi il lasciapassare per l’accesso vitale alle scuole superiori e, quindi, ad un futuro diverso.
Questa scuola ha svolto, da metà anni ’60 e continua a svolgere, un ruolo fondamentale di integrazione sociale e formazione culturale in una zona da sempre caratterizzata da una forte vulnerabilità.
La scuola Foscolo è stata per questo un presidio di legalità e di educazione civica.
Ora, praticamente, questo Istituto comprensivo perde la testa, cioè la sua autonomia scolastica. Diventerà una semplice succursale dell’Istituto comprensivo 7 radicato in una realtà sociale completamente diversa, un semplice plesso.
Tale scelta sciagurata va rivista e chiediamo al sindaco di Pescara Carlo Masci di intervenire sulla Giunta regionale, peraltro dello stesso colore politico, per revocarla il prima possibile evitando che entri in vigore dal prossimo anno scolastico.
La Giunta regionale che ha preso questa sciagurata e avventata decisione, dovrebbe sapere che il dirigente scolastico (ieri il preside) non è un burocrate che occupa un ufficio, una dirigenza scolastica
non è semplicemente l’insieme di un direttore amministrativo e qualche applicato di segreteria, ma è il punto di riferimento di un progetto pedagogico, didattico, culturale e civile, soprattutto quando si parla di realtà periferiche, come il quartiere di San Donato a Pescara.
Chiediamo ai sindacati della scuola, ma anche a chi ha a cuore la pedagogia sociale e la scuola pubblica di protestare con forza e determinazione contro questa ingiustizia. Organizzeremo a Pescara una raccolta di firme per una Petizione alla Giunta regionale volta a scongiurare questa scelta sbagliata della Regione Abruzzo.
*Presidente Associazione Scuola Cultura e Arte Fulvio Luciani di Pescara