di Ernesto Grippo*
Denunce per usura: la Provincia di Pescara è al quarto posto della classifica nazionale. E’ certamente il dato più inquietante e clamoroso tra quelli forniti dal report annuale del Il Sole 24 Ore sulla criminalità in Italia. Il quotidiano economico colloca, nella classifica della criminalità, Pescara al 36° posto nazionale, tenendo presente che il vertice è occupato dalle città con i dati peggiori. Numeri forniti dal ministero dell’Interno sulla base delle denunce e dei reati commessi. Dopo la vergognosa classifica sul consumo di droghe redatta dall’Istituto Mario Negri, che colloca Pescara al primo posto in Italia per consumo di cocaina con 27,5 dosi ogni mille abitanti, con i primi posti per consumo di eroina con 92 dosi ogni mille abitanti e con un dato complessivo che fa presumere che oltre 14.000 pescaresi facciano uso di sostanze ogni giorno, arrivano l’ennesimo dato e, ahinoi, l’ennesima conferma. Questa: Pescara è una città pericolosa. La classica del Sole 24 Ore riguarda una serie di indici di criminalità e, tra questi, l’usura. Pescara è quarta e peggio stanno solo Crotone, Cremona e Foggia. Siamo al 18° posto per stupefacenti, rapine e altri delitti, al 33° per lo sfruttamento della prostituzione, al 26° per gli omicidi ed al 30° per i danneggiamenti. Le province analizzate sono state 106.
Altro dato che ancor di più riguarda il capoluogo. I numeri che sono scaturiti interessano per il 57% la città capoluogo e per il restante 43% i restanti 45 comuni. Un’ulteriore riflessione. La provincia si estende su 254 kmq e Pescara su soli 33… Quindi poco meno di un ottavo del territorio è rappresentato dal Comune di Pescara che però ospita quasi il 60% della criminalità.
Il fenomeno dell’usura è complesso, sociologi e criminologi hanno le idee ben chiare sulla genesi di tale reato e sulle variabili che lo generano. La crisi economica, il consumismo esasperato, il bisogno di denaro per assumere sostanze, per competere sul superfluo e per essere in bella vista sono i fattori che nelle province povere culturalmente prendono il sopravvento.
In questi territori, continueremo a dirlo all’infinito, promuovere la pratica dello sport e della musica a tutti i livelli è l’unico modo per innalzare le difese immunitarie dei giovani e renderli resistenti alla devianza e alla dissolutezza.
E’ inutile voltarsi dall’altra parte. La criminalità a Pescara è il maggior player sul versante economico. In carenza di una tessuto industriale, nella cronica difficoltà del commercio, e con un tessuto dei servizi non di primo piano non possono che essere droga, racket e usura i motori, seppur occulti, dell’economia. Altro che Pescara smart. Occorre ripensare le dinamiche del territorio, mobilitare i servizi sociali, studiare una nuova prospettiva culturale, ritrovare un senso di partecipazione e di appartenenza per tutti coloro che sperano ancora si possa cambiare.
Ovviamente, dalle forze di Polizia dello stato ci si aspetta il massimo possibile e siamo convinti che ne siano consapevoli e lo garantiranno consci dei limiti di una legislazione nazionale ancora carente anche con il Governo più a destra del Dopoguerra. Da ultimo, la Polizia locale che può e deve fare di più, ma solo sul versante della sicurezza stradale e della polizia amministrativa. Strade e attività commerciali sono guarda caso, i luoghi dove transitano e lucrano i boss del malaffare, i drogati, i latitanti, i criminali abituali, professionali o per tendenza.
*Comandante Polizia locale Roseto degli Abruzzi