di Mario Nugnes*
La battaglia per cancellare la riperimetrazione della Riserva Borsacchio non è affatto chiusa. A dimostrarlo è il grande dibattito attorno alla vicenda, con un Consiglio provinciale apposito che si è svolto pochi giorni fa, e soprattutto la volontà della nostra amministrazione affinché la riduzione dell’area protetta venga cancellata. Con l’approvazione di una specifica delibera di Consiglio, organo sovrano dell’espressione popolare dei cittadini di Roseto degli Abruzzi, lo scorso 12 gennaio non solo abbiamo espresso fermamente la nostra contrarietà alla scelta della maggioranza in Regione, arrivata all’improvviso durante l’approvazione notturna del Bilancio, ma abbiamo anche rimarcato la volontà di proporre alla Presidenza del Consiglio dei ministri il ricorso alla Corte costituzionale.
Fin dall’inizio della vicenda, abbiamo aspramente criticato il metodo scelto, assolutamente non partecipativo e, quello che ci ha lasciati profondamente sconcertati, è il fatto che l’amministrazione comunale e il territorio non siano stati assolutamente coinvolti in una decisione che è andata ad incidere profondamente sul futuro sviluppo del nostro territorio. Abbiamo ribadito, fin dal primo momento, che l’unico strumento utile allo sviluppo e alla tutela della Riserva era il Piano di assetto naturalistico che è ora nelle mani della Regione. È questo il metodo adatto da seguire per coniugare le esigenze ambientali con quelle di chi produce e vive nella Riserva, capace di far esprimere tutte le potenzialità, economiche e turistiche dell’area, non di certo un taglio frettoloso non suffragato da alcun dato tecnico o scientifico. Se c’è qualcuno che ha sempre creduto nel Pan, che non ha perso tempo, e che ha fatto di tutto per arrivare alla sua approvazione quella è di certo la nostra Amministrazione. A dimostrarlo sono gli ultimi 24 mesi di lavoro che, poche ore prima dell’emendamento notturno votato in Consiglio regionale, si era proficuamente concluso con l’analisi delle ultime osservazioni che sono state, poi, prontamente portate all’attenzione del Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi.
Con l’approvazione della Delibera apposita, lo scorso 27 gennaio, si è conclusa l’attività di collaborazione che il Comune di Roseto degli Abruzzi ha inteso prestare alla Regione Abruzzo per la definizione del Pan: il nostro Ente, infatti, per circa un anno e mezzo, si è costantemente confrontato con la Regione (nel corso di frequenti riunioni) per controdedurre le numerose osservazioni pervenute. Ora, è esclusiva responsabilità della Regione Abruzzo, dal punto di vista politico e amministrativo, concludere l’iter di approvazione del Piano di assetto naturalistico del Borsacchio.
Fa molto riflettere, però, constatare però che, mentre in una stanza i funzionari regionali lavoravano al Pan, in un’altra i politici decidevano di smantellare la Riserva attraverso un semplice emendamento. Voglio esprimere, infine, il mio disappunto anche per l’ultima scelta della maggioranza in Regione che lo scorso 30 gennaio, nel corso del Consiglio regionale, ha di fatto deciso di confermare la riperimetrazione della Riserva Borsacchio con la riduzione a soli 24 ettari, nonostante le numerose richieste arrivate da associazioni, cittadini e soprattutto dalla nostra Amministrazione comunale. Si è trattato di una scelta che, ancora una volta, non ha tenuto conto della volontà della maggioranza della comunità rosetana espressa attraverso gli atti del Consiglio Comunale e ribadita in occasione della mia audizione all’Aquila, durante la conferenza dei capigruppo regionali. Ovviamente, le nostre iniziative per ripristinare il perimetro della Riserva andranno avanti attraverso gli atti politici e legali a nostra disposizione.
Per questo motivo, chiedo fortemente a chi si candida a rappresentare la nostra comunità nella prossima amministrazione regionale di sostenere la nostra posizione. E’ bene sottolineare di nuovo, quindi, che l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico rappresenta l’unica strada percorribile per tutelare gli interessi di tutti gli attori che convivono nell’area della Riserva. Uno strumento che ora è esclusivamente nelle mani della Regione che ha la responsabilità e la concreta possibilità, una volta tornata sui suoi passi, di approvarlo. Una cosa deve essere chiara: l’interesse generale deve sempre prevalere su quello particolare e la nostra città non può diventare ostaggio di un contezioso che bloccherebbe lo sviluppo del territorio, che comprometterebbe la salvaguardia della natura e che porterebbe ad una difficile gestione della Riserva. Ribadisco la disponibilità, una volta abrogata la norma della riperimetrazione, a partecipare e favorire un tavolo di concertazione tecnico-politico per eventuali rimodulazioni nell’esclusivo interesse della collettività. Nel frattempo, stiamo provvedendo ad in inviare gli atti alla Presidenza del Consiglio dei ministri perché sollevi la questione di legittimità costituzionale della norma che ha tagliato la Riserva, norma che appare palesemente in violazione di vari dettami, così come accaduto per la riperimetrazione del Sirente-Velino.
*Sindaco di Roseto degli Abruzzi