
di Ernesto Grippo*
Anche la nomina della comandante Celani da Ascoli è illegittima. Luca Andreozzi contro Comune dell’Aquila: 5-0. E’ questo il conto del contenzioso tra l’ufficiale più anziano della Polizia locale dell’Aquila e il Comune . Oggetto del contendere: la legittimità della nomina di comandanti della Polizia locale da ottobre 2017 a oggi. Il quinto punto a favore, Andreozzi lo ha incassato venerdì scorso, quando il Tar dell’Aquila, con la sentenza n. 182/2025, gli ha dato ragione. Questa volta, rispetto alla nomina della comandante part time di Ascoli Piceno, che dal 28 agosto 2024, sulla base di una convenzione con il Comune marchigiano, ricopriva l’incarico di comandante ad interim del capoluogo abruzzese, per un giorno a settimana.
Lo avevamo scritto in un articolo il 2 ottobre 2024 su questo quotidiano “dubbi perché la procedura è sì legittimata dall’ultimo contratto collettivo anche per i dirigenti, ma va compreso se tale istituto sia utilizzabile quando la figura in questione non è un dirigente di ruolo, come il caso di Patrizia Celani, ma a tempo determinato sulla base di un incarico esclusivamente fiduciario”.
Il 27 settembre 2024 la Celani aveva “approvato un nuovo organigramma, Piano delle attività e responsabili di procedimento. L’atto non richiama in alcun modo la nomina della collega al vertice dell’ente, pregiudiziale per la legittimità di un provvedimento dirigenziale. Nessun richiamo alla Legge regionale sulla Polizia locale n.42 del 2013, forse perché il sindaco Biondi e l’assessore delegato hanno chiaramente affermato che esiste una “necessità di modifica alla Legge regionale 42 del 2013, con cui viene regolato proprio il ruolo del comandante della Polizia municipale, secondo la quale tale incarico può essere attribuito solo a personale inquadrato nei ruoli della polizia locale”. I giudici del Tar hanno, infatti, annullato anche l’atto di organizzazione emanato dalla Celani.
E’ doveroso ricordare che il sindaco Biondi era stato costretto a nominare un comandante, come avevamo raccontato in un articolo del 3 agosto 2024. La sezione quinta del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6871, pubblicata il 31 luglio, aveva confermato che L’Aquila deve avere un comandante della Polizia locale. Era la quarta sentenza avversa al Comune: due del Tar e due del Consiglio di Stato.
Pensavamo che la partita fosse terminata e invece il Comune ha voluto l’umiliazione. Anche stavolta il Tar ha condannato il Comune aquilano al pagamento delle spese, 2000 euro. Ennesimo danno erariale. Intestardirsi contro tutto e tutti pur di non avere un comandante della Polizia locale all’Aquila è inaccettabile.
Così come è risibile, a prescindere dall’illegittimità, pensare che un comando di Polizia locale possa essere governato con una presenza di un giorno a settimana. Il Tar nell’ultima sentenza ha statuito che il Comune doveva attenersi a quanto affermato dallo stesso Tar con la sentenza n.532/2023 e ribadito dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 6871/2024.
I giudici hanno annullato la delibera di giunta, la convenzione e la nomina del sindaco, a seguire anche il suo atto organizzativo. Ora Biondi deve inventarne un’altra per evitare la nomina di un comandante a tutti gli effetti. Sono quasi otto anni senza il vertice per un Corpo e una città che non meritano questo trattamento. Da alcuni giorni è stato promosso un referendum abrogativo della Polizia locale, il sindaco Biondi avrà già firmato?
*Comandante Polizia locale Roseto degli Abruzzi