Il consigliere pentastellato dopo la relazione tecnica che affossa la Fusione
“La relazione tecnica dell’Ufficio di Fusione per il monitoraggio intermedio 2025 certifica una verità che denunciamo da tempo: il percorso verso Nuova Pescara sta naufragando. E non per un destino cinico e baro, ma perché è stato gestito con una regia che fin da subito ha puntato a far fallire tutto senza la benché minima assunzione di responsabilità politica”. È durissima la presa di posizione del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale a Pescara, Paolo Sola (nella foto), dopo l’approvazione da parte dell’assemblea costitutiva del documento firmato dal dirigente Fabio Zuccarini.
“Il punto centrale è uno e va detto senza ipocrisie: questa relazione non fotografa un percorso che ‘procede con difficoltà’, ma una retromarcia istituzionale. Si ammette nero su bianco che passare ad una gestione unica effettiva delle funzioni residue è ‘estremamente complesso’ e che proseguire ‘con lo stesso metodo’ rischia di ridursi a un esercizio di riorganizzazione burocratica senza reali benefici. Tradotto: il progetto si ferma e si chiede di fatto una proroga, rivendicando un cambio di interpretazione della Legge regionale per cui non servirebbe più associare davvero i servizi e farli funzionare, ma basterebbe progettarne l’associazione e mettere insieme carte e convenzioni per superare il monitoraggio. Ma la cosa più grave è il metodo: i tre sindaci non hanno il coraggio di dire apertamente ‘non vogliamo che la fusione si faccia’, e allora appaltano questa scelta alle parole del dirigente, trasformando una decisione politica in una ‘necessità tecnica’. È una presa in giro”.
Sola punta il dito soprattutto sul sindaco di Pescara, Carlo Masci: “Della malcelata contrarietà dei sindaci di Montesilvano e Spoltore ormai si sapeva da tempo, ma Masci ha costruito per anni una narrazione in cui lui sarebbe stato l’unico ‘primo cittadino’ favorevole alla fusione mentre gli altri frenavano. Oggi anche lui getta la maschera. Perché questa relazione porta alla stessa conclusione che denunciavamo: si vuole fermare il cronoprogramma, si vuole congelare l’associazione delle funzioni più complesse e si prepara la strada all’ennesimo rinvio, balbettando di una imprecisata impossibilità a proseguire l’associazione dei servizi più complessi e del malfunzionamento di quelli già uniti”.
E proprio su questo aspetto, il capogruppo pentastellato parla di “un’ipocrisia inaccettabile: si invoca il presunto ‘malfunzionamento’ delle funzioni già associate per giustificare la sospensione, come se fosse un dato naturale. Ma qui parliamo di responsabilità precise. Un esempio su tutti: sul SUAP, Montesilvano avrebbe dovuto mettere a disposizione sei unità di personale e non ne ha fornita neanche una. Come si può parlare di ‘mancato funzionamento’ se uno dei Comuni non rispetta nemmeno gli impegni minimi previsti? È troppo comodo descrivere le difficoltà come un fenomeno inevitabile, quando sono spesso la conseguenza diretta di scelte e omissioni politiche. Ma anziché assumersene la responsabilità – prosegue Paolo Sola – oggi si sceglie la scorciatoia: proroghe, rinvii, e altri tavoli tecnici che sanno di presa in giro. È un film già visto. Dicano la verità ai cittadini: non stanno ‘aggiustando’ il percorso, stanno cercando un’uscita di sicurezza provando a salvare la faccia. Se Masci e gli altri due sindaci vogliono affossare la fusione, abbiano il coraggio di dirlo una volta per tutte, assumendosi la responsabilità di sconfessare un referendum popolare e una legge regionale, e ammettendo di non aver avuto mai né le capacità né tantomeno la volontà di gestire un processo storico di questa portata”.

