Ilaria Saquella: “Degrado e insicurezza in centro città”. Massimo Palladini: “Ignorati i cittadini”
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Il comitato Salviamo Pescara e la Riviera e l’associazione Italia Nostra sezione Pescara , coadiuvati dall’avvocato Bruno Passeri, hanno detto un secco e inequivocabile “No” a nuovi palazzi e nuovo cemento lungo la riviera pescarese, una delle poche zone di pregio della città. Ieri mattina, in una conferenza stampa tenuta nei locali della biblioteca Falcone e Borsellino, è stato presentato il ricorso al Tar di Italia Nostra sezione Pescara e dal neo costituito comitato cittadino Salviamo Pescara e la Riviera contro una delibera della giunta Masci che permetterà di costruire nuovi palazzi sul lungomare, che potrebbero superare l’altezza dei palazzi attualmente esistenti.
“Ancora una volta ci troviamo a impugnare e contestare un atto dell’attuale giunta comunale, arrivato quasi in silenzio, ma che potrebbe portare a conseguenze importanti e impattanti sulla nostra città”, ha detto Massimo Palladini, presidente di Italia Nostra sezione Pescara. “Per quanto riguarda la riviera, tutti ricordiamo la vecchia vicenda del cosiddetto “ecomostro” arrivato all’abbattimento dopo decenni di ricorsi e procedimenti giudiziari e amministrativi, ma in città purtroppo ne troviamo altri simili. Questa delibera, di fatto, si basa sull’utilizzo del Decreto sviluppo il cui intento è quello, come scrive il legislatore, di dare riqualificazione e nuova vita ad aree degradate delle città, come nelle periferie o comunque in zone dove è necessaria un’urbanizzazione controllata e migliorativa. Qui parliamo della riviera di Pescara, una delle zone storiche e di pregio della nostra città che fino a ora era sempre stata esclusa, come prevede fra l’altro attuale piano regolatore, da qualsiasi nuova cementificazione. È chiaro che questa delibera della giunta Masci tradisce l’obiettivo e la finalità del Decreto sviluppo. Altro problema: di fatto, l’atto della giunta è una variante urbanistica che passerebbe senza il percorso corretto e previsto della Legge, ovvero una variante al Piano regolatore. Qui manca qualsiasi dialogo, qualsiasi confronto con la città e non vi sono spazi, ancora una volta, di partecipazione e coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini. Questa, e altre procedure, saltano ed evitano la partecipazione della cittadinanza andando subito al bersaglio grosso, senza alcuna considerazione per il giudizio complessivo della città. Se volete una città fatta di palazzi alti sulla riviera, dovete passare per il Prg, cari amministratori. Noi abbiamo saputo all’ultimo momento di questa delibera, raccogliendo rapidamente una decina di firme di personalità e tecnici del settore per chiedere alla giunta comunale di fermare questa delibera. Abbiamo ottenuto un incontro, che però non ha portato a nulla di concreto se non la promessa di una generica istituzione di una commissione per l’impatto paesaggistico di cui però non abbiamo alcun riscontro concreto. Ricordiamo che abbiamo già presentato altri due ricorsi al Tar per degli atti di questa amministrazione, ovvero il palazzo della Regione nell’area di risulta e la questione della pineta dannunziana. Appare evidente l’anomalia di questa giunta che ignora deliberatamente qualsiasi confronto e dialogo”.
Ilaria Saquella (nella fotografia), portavoce di Salviamo Pescara e la Riviera, ha spiegato che il comitato è stato fondato con la finalità di contrastare la nuova cementificazione della riviera. “L’obiettivo è anche quello di portare all’attenzione pubblica e delle istituzioni locali e nazionali il problema del degrado in alcune zone centrali della città, che costituisce un problema non solo per i residenti della zona e per i pescaresi, ma anche per i turisti che frequentano Pescara. In città sono state fatte delle riqualificazioni importanti, anche in centro, ma vi sono zone completamente abbandonate come piazza Santa Caterina, o i portici, o alcuni spazi della riviera. Sono zone che potrebbero essere il biglietto da visita della città sono inspiegabilmente abbandonate. Poi il problema della sicurezza: via Regina Elena oggi è una strada riqualificata, ma non vi è sicurezza per chi passeggia di notte. Come nel caso del parco Florida, diventato poco sicuro anche di giorno a causa della presenza di spacciatori e di persone poco raccomandabili. Ma oggi siamo qui per un’altra battaglia e per sostenere Italia Nostra in merito alla contestata delibera di giunta del marzo scorso, che di fatto permette nuove cubature importanti sulla riviera, una zona di alto pregio e di grande bellezza. Da imprenditrice, non capisco la necessità di riversare tanto nuovo cemento su quest’area. Anche nelle grandi città le costruzioni seguono schemi e criteri precisi, con un’altezza che scende dall’interno fino alla costa. Sicuramente vi sono altre motivazioni dietro, ma per noi cittadini tutto questo è inaccettabile. Basta leggere la delibera del 2017 che preservava proprio la fascia costiera. Oggi questo cambiamento, che potrebbe avere un impatto devastante, non è accettabile e dunque siamo vicini a Italia Nostra e speriamo che tutti i cittadini di Pescara, non solo i residenti della riviera, possano unirsi a noi per chiedere uno stop immediato e un confronto”.