La riorganizzazione territoriale, nell’ambito del programma nazionale Fusione 500 comuni nel 2030, è al centro di un accordo di collaborazione tra la Regione Veneto e la Fccn-Fusioni comuni coordinamento nazionale, di cui fa parte anche l’Associazione Nuova Pescara. Il piano, ambizioso ma realistico, vede la Regione governata da Luca Zaia ben determinata nel dare concretezza a quella che, genericamente, è definita fusioni di comuni. In tal senso, Nuova Pescara, che nel 2027 metterà insieme il capoluogo adriatico con Montesilvano e Pescara, è un importante punto di riferimento nazionale.
L’accordo di collaborazione è stato concertato da Zaia e da Antonello Barbieri, presidente della Fccn. Tra i punti elaborati, ce n’è uno in particolare sul quale concentrarsi e che, di seguito, riportiamo integralmente: “Il tema delle fusioni dei Comuni costituisce un focus centrale del nuovo Piano di riordino e delle analisi socio economiche che ne sono alla base, sulle quali è imprescindibile aprire una stagione di serie ed oggettive riflessioni, che si rivolgono in primis agli Enti locali ed alle loro varie forme associative, ma vedono interessate anche le associazioni di categoria economiche e produttive, stakeholder essenziali da coinvolgere nei processi di creazione di valore relativamente alle opportunità che una fusione di Comuni può portare ai territori interessati. L’analisi svolta all’interno del Piano basata sull’utilizzo di indicatori socio economici e dati scientifici contenuti all’interno del Portale informativo delle Autonomie locali (PIAL), di cui la Regione è comproprietaria assieme ad ANCI Veneto, mette in risalto come, in uno scenario di medio periodo per un consistente numero di Comuni del Veneto risulterà insostenibile economicamente garantire un congruo livello di servizi e prestazione ai propri cittadini”.