E’ iniziato il processo a Filippo Antonio De Cecco (nella fotografia) e a due manager per il presunto reato di frode in commercio. Prima udienza, ieri, a Chieti, davanti al giudice monocratico Giulia Colangeli. Oltre al 79enne Filippo Antonio De Cecco, presidente del Cda della F.lli De Cecco spa, sono a giudizio il direttore degli acquisti Mario Aruffo, l’ex direttore del Controllo qualità Vincenzo Villani e, per responsabilità amministrativa, la F.lli De Cecco spa.
Il processo è la conseguenza dell’imputazione coatta decisa dal Gip Luca De Ninis a fronte della richiesta di archiviazione presentata dal sostituto procuratore di Chieti Giuseppe Falasca, alla quale le parti offese avevano presentato opposizione.
L’accusa è chiarissima: aver posto in commercio, in epoca successiva e prossima al 13 febbraio 2022, alcuni lotti di pasta, per la maggior parte in formato pasta lunga, diversa per qualità da quanto dichiarato sulle confezioni, secondo le quali la materia prima utilizzata era costituita da grano proveniente da California, Arizona e Italia, mentre in realtà per il 7 per cento circa, pari a 4.475 tonnellate, era stato impiegato grano proveniente dalla Francia.
Gli imputati, ieri assenti, sono difesi rispettivamente dagli avvocati Marco Spagnuolo, Marco Femminella, Antonio Marino e Augusto La Morgia.
Due le parti civili, sulla cui ammissione il giudice si è riservato, rinviando all’udienza del 20 settembre prossimo: la AssoConsum, in persona del presidente e legale rappresentante Ettore Salvatori, assistito dall’avvocato Aniello Chianese, e l’ex dirigente della De Cecco Antonio Di Mella, dalla cui segnalazione al Nas è partita l’inchiesta. Di Mella, assistito dall’avvocato Goffredo Tatozzi, era presente in aula.