
Sul tema della sicurezza stradale, delle multe attraverso i mezzi tecnologici e dell’utilizzo dei relativi proventi, affrontato nei giorni scorsi, nella rubrica Opinioni della nostra testata, dal comandante dei vigili urbani di Roseto, Ernesto Grippo, ora interviene, con un dettagliato documento, l’architetto Giuseppe Di Giampietro, consulente tecnico Aifvs-Odv, dell’Associazione Montesilvano Strada Parco Città Nuova.
“Breve momento di celebrità del comandante della P.L. di Montesilvano Nicolino Casale, che nella trasmissione di TG2-Post dell’11-03-2023, dedicata alla sicurezza stradale, fa vedere uno dei semafori con telecamera T-Red (o PhotoRed) installati sulle intersezione più trafficate della città, che fruttano decine di migliaia di multe, e avrebbero “azzerato la incidentalità stradale”, e quindi la mortalità, in città.
Quello che il comandante non dice è che queste telecamere T-Red, installate sulle intersezioni più trafficate (non quelle più pericolose), comminano circa 20mila multe all’anno, per un incasso di oltre 3 milioni di euro che raddrizzano il bilancio comunale. Non dice se tali proventi delle multe vengono utilizzati per almeno il 50% degli incassi per interventi di sicurezza stradale sulle stesse strade, come prescrive l’ Art. 208 del Codice della Strada.
Il comandante non dice che la stragrande maggioranza (il 43 %) delle multe ai semafori con telecamera, non è comminata per passaggio con rosso, ma semplicemente per “cambio corsia”, a volte per sorpasso di veicolo lento all’incrocio, manovra consentita agli incroci regolati da semaforo, dall’ Art 149 del Codice comma 12, lettera d.
Sicuramente tali incassi non sono stati utilizzati per redigere un piano urbano del traffico PUT, obbligatorio ex Art. 36 del Codice della strada, di cui il comune, di circa 54mila abitanti, è ancora privo da circa 30 anni. Né sono servite per redigere un PUMS, Piano urbano della mobilità sostenibile, previsto dalla Comunità Europea per le città o consorzi urbani con più di 100mila abitanti, nonostante il referendum del 2014 e la Legge regionale del 2018 di istituzione della città di Nuova Pescara di quasi 200mila abitanti, di cui Montesilvano fa parte.
Il comandante non dice quanti e dove sono localizzati gli incidenti stradali in città. Perché nessuno studio è pubblicato su tali dati, né esiste uno studio nel PUT anch’esso inesistente. Sicuramente, tali semafori non sono serviti ad evitare, nel 2022, i due morti e i numerosi incidenti stradali sul Lungomare Aldo Moro (laddove il comandante aveva permesso l’installazione di poetici attra-versi, con poesie scritte sulle strisce pedonali). Non il morto su via Inghilterra, in zona PP1. Né numerosi incidenti con feriti su via Vestina, Corso Umberto, via Verrotti, via Chiarini, Tangenziale Nord di Pescara.
Su un sito web sono pubblicate le destinazioni degli incassi delle multe, stimate in un totale € 3.455.000 nell’anno in corso in quel comune.
Rispetto agli obblighi imposti dall’ Art. 208 del Codice della Strada, di riservare ALMENO il 50 % di tali somme per misure di sicurezza stradale, il totale di tutte le misure indicate arriva a € 1.064.180, OSSIA IL 30,8 % DEL TOTALE DEGLI INCASSI, QUINDI BEN AL DI SOTTO DEGLI OBBLIGHI DI LEGGE (IL MINIMO destinato a misure di sicurezza stradale dovrebbe essere € 1.727.500 su 3.455.000 di incassi previsti).
Le voci 1 (515.000), 4 (57.000), 5 (50.000) sono relative a servizi e attrezzature per il controllo del traffico (per fare le multe). Ossia si tratta di un meccanismo di AUTOALIMENTAZIONE. SI FANNO MULTE PER PAGARE I SERVIZI E ATTREZZATURE CHE PERMETTONO DI FARE ALTRE MULTE.
NON SI DICE NULLA SU COME VIENE IMPIEGATO QUASI IL 70 % DEGLI INCASSI, OSSIA € 2.390.000 su 3.455.000 euro.
NULLA viene destinato ad altri interventi diretti e attivi di sicurezza stradale, indicati dallo stesso Art. 208 CdS: MANUTENZIONE DELLE STRADE (Buche, asfalti, pavimentazioni, Barriere di sicurezza); REDAZIONE DEI PUT (piano urbano del traffico) e PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile) obbligatori per legge, ma di cui la città è priva da 30 anni. INTERVENTI PER LA TUTELA DEGLI UTENTI DEBOLI (Anziani, bambini, ciclisti, disabili, pedoni); CORSI DIDATTICI DI EDUCAZIONE STRADALE nelle scuole e centri formativi; interventi a favore della MOBILITA’ CICLISTICA.
Dunque, un sacco di soldi presi agli automobilisti di passaggio. Ma pochi destinati alla sicurezza stradale, come invece richiesto dalla legge. Sarebbe ora che si potesse discutere di sicurezza stradale e pianificare gli interventi nei piani PUT e PUMS, pubblici, trasparenti, partecipati. E rendere conto ai cittadini delle scelte fatte”.