di Ernesto Grippo*
L’Osservatorio Mobilità sostenibile in Italia lo certifica: a Pescara la situazione peggiora. Il 18° Rapporto sulle principali 50 città italiane che prende in considerazione i capoluoghi di regione e i capoluoghi di provincia con il maggior numero di abitanti analizza una serie di parametri e giunge a conclusione. Pescara si colloca al 31° posto e scende di dieci posizioni rispetto al 2022 (21) e sette rispetto al 2023 (24). L’Aquila, al 30° posto, non ha nulla da ridere. Il Rapporto è certificato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Bologna , Parma e Milano sono sul podio.
Pescara ha 118.634 abitanti ed è tra le città meno popolose della classifica. Ricordiamoci che a Pescara eravamo 87.000 nel 1961, 122.000 nel 1971 (un +40% dovuto a dieci anni del cemento insensato), 131.000 nel 1981 per, poi, scendere a 122.000 nel 1991, a 116.000 nel 2001 e risalire lentamente, di un migliaio di unità nel decenni successivi. Il dato ufficioso degli ultimi tre anni fa registrare un trend in diminuzione. Ma si continua a colare cemento ovunque. Per ospitare uffici, servizi o attività non identificate o per investimenti speculativi meritevoli di approfondimenti.
La premessa è imprescindibile: Pescara continua ad occupare il 7° posto della classifica per densità demografica con i suoi 3.452,6 abitanti per kmq. In testa ci sono Napoli con 7.661, Milano con 7.551, Torino con 6.514, Palermo 3.916, Monza 3.720 e Firenze 3.555.
E anche per quest’anno il Piano urbano della mobilità sostenibile risulta solo adottato e non approvato. In 38 delle 50 città risulta invece già approvato. Un segnale evidente delle criticità irrisolte per manifesta incapacità progettuale. Ma scorrendo i vari indicatori le note dolenti sono evidenti. In aumento c’è l’indice di motorizzazione di 62,9 autovetture ogni 100 abitanti con un +0,5 rispetto all’anno precedente. In costante aumento, negli ultimi dieci anni, l’indice di densità delle automobili, dai 2.079 veicoli per kmq nel 2014 ai 2.171 nel 2023. In preoccupante aumento l’indice di incidentalità, che passa dai 2,95 incidenti ogni 1.000 abitanti del 2020 ai 3,87 incidenti del 2023.
Codice rosso anche per l’indice di mortalità, che si attesta all’1,53 morti su 100 incidenti, una vetta mai raggiunta negli ultimi dieci anni. Il peggior risultato era stato un 1,04 nel 2016. Parliamo di morti e feriti per mancato rispetto del codice della strada. Chi ha il dovere di reprimere e di educare è sul banco degli imputati per omissione dolosa. Ad ulteriore precisazione ricordiamo che con questo indice di incidentalità Pescara è al 13° posto. Mortificante. Moltissimi i monopattini in circolazione , oltre 5.000 con un lusinghiero 7° posto, peccato che tutti vadano ancora senza casco, che è obbligatorio, e senza giubbotto ad alta visibilità di notte. Spesso, su un monopattino viaggiano in due o tre e sui marciapiedi.
Un’ennesima triste nota dolente giunge dall’indicatore del trasporto pubblico locale. Mai così in basso: dai 1.318 posti km/abitante del 2014 ai 1.287 del 2023. Per dare un’ idea, a Milano i posti sono 16.218 e all’Aquila 5.205. Dieci anni di scarsa offerta di trasporto pubblico locale che hanno generato una sfiducia dei passeggeri ormai cronica. Sul fronte della domanda, infatti, erano 75,7 ogni 1000 abitanti nel 2014 scesi a un misero 26,8 nel 2023. Definire fallimentari le politiche del trasporto pubblico locale a Pescara comporta una condanna senza appello per gli amministratori degli ultimi dieci anni che non hanno avuto la capacità di fare investimenti e di dare vita ad una moral suasion verso i vettori interessati. Le recenti condanne della giustizia amministrativa per le politiche urbanistiche dissennate fanno il paio con le tinte fosche di questo quadro e definiscono Pescara una città in direzione ostinata e contraria rispetto alle politiche green di zero consumo del suolo, di mobilità sostenibile e di città slow. Ma questa è la direzione voluta dai pescaresi o è solo subita inconsapevolmente? In entrambi casi è molto preoccupante.
*Comandante Polizia locale Roseto degli Abruzzi