La politica è il bastone, Nuova Pescara la carota e i cittadini l’asino. La carota è attaccata al bastone, che è poggiato sulla testa dell’asino. La povera bestia, nel tentativo di mangiare la carota, mi muove in avanti, ma per quanto si sforzi non può azzannare il dolce ortaggio perché è il bastone, rigido e ben piantato, a determinare l’incolmabile distanza. Fino a quando non cadrà il bastone, l’asino non potrà mangiare la carota. Fino a quando avremo questa classe politica, Nuova Pescara non ci sarà.
Avremo, nella migliore delle ipotesi, un surrogato utile solo a dispensare poltrone, stipendi, consulenze e favori vari. La cronistoria è diventata stucchevole. Dovremmo raccontare che a nove anni dal referendum che ha sancito la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore l’unica cosa che è stata decisa è che Nuova Pescara si chiamerà Nuova Pescara? Pare demenziale.
Mentre le Sturmtruppen della politica brigano per lucrare sulla Fusione e non sono in grado neppure di approvare uno straccio di Statuto, Montesilvano è sempre più inquinata, Pescara sempre più confusionaria e Spoltore rimane impalpabile. Si era partiti dall’assunto che l’unione fa la forza e siamo arrivati al povero asino. (emmeci)