
Il musicista Simone Pavone: “Un’opera che interpreta al meglio il testo che ho scritto”
Il testo, le musiche, gli arrangiamenti e, adesso, anche la copertina: Tre cuori, un’anima sola, l’inno di Nuova Pescara è pronto per sbarcare sulle maggiori piattaforme musicali. La copertina l’ha realizzata Giulio Gennari, artista pescarese famoso per gli spettacolari giochi di luce e di colori. E proprio le luci e i colori prendono l’occhio nella copertina di Tre cuori, un’anima sola, canzone scritta dal musicista Simone Pavone e cantata da Chiara Apostumo, Michela Rapposelli, Valeria Di Francesco e Francesco Binetti.
“Sono rimasto colpito dalla bellezza della creazione di Gennari”, ha detto Simone Pavone. “E’ una vera e propria opera d’arte, che interpreta al meglio il messaggio del testo che ho scritto pensando all’unione di Pescara, Montesilvano e Spoltore”.
Per Gennari, artista e fotografo protagonista di ideazioni fortemente innovative come Progetto Luce 4.0, esposto la scorsa estate al Museo Michetti di Francavilla, l’abbinamento con Nuova Pescara è stato e rimarrà nel segno dell’entusiasmo. “Quando l’Associazione Nuova Pescara mi ha contattato per propormi la collaborazione con Pavone, non ci ho pensato due volte. Sono da sempre a favore della fusione, anzi Fusione con la maiuscola. Auspico che la città nuova diventi anche una città delle arti. Nella copertina, ho idealizzato la parola anima presente nel titolo, che è un preciso e fortissimo messaggio di unione, trasformandola nel quarto cuore. Il tricolore rimarca la nostra identità. Sarebbe bello se il lavoro mio e di Pavone trovasse degna ospitalità nei municipi delle tre città come in strutture private. Lavoriamo insieme per la Nuova Pescara”.
“Lasciamo che l’entusiasmo di Chiara, Michela, Valeria e Francesco, i nostri cantanti, ci contagino. Nuova Pescara è il futuro da costruire adesso”, ha aggiunto Simone Pavone.
L’Associazione Nuova Pescara ha rimarcato la necessità di rispettare la scadenza della Legge regionale, che vuole la Fusione nel 2027. Andare oltre, e sarebbe il quarto slittamento, equivarrebbe a un clamoroso fallimento della politica locale e regionale.