La Polizia locale di Pescara perde un servitore dello Stato che per 38 anni ha onorato il servizio di polizia stradale. Il maggiore Sergio Petrongolo, 71 anni, si è spento due giorni fa a Pescara dopo una breve malattia. Ufficiale dell’Esercito si congeda da capitano e si arruola nella Polizia locale. Lo conoscono e lo apprezzano i pescaresi che lo vedono guidare con autorevolezza e carisma le moto in livrea per garantire la sicurezza stradale con contestazioni al volo e posti di controllo.
Dal 1 marzo 1981 al 2019, Petrongolo si spende a servizio dei cittadini e delle istituzioni, prima come agente e poi come ufficiale. Per anni responsabile del distaccamento di Pescara Colli dove veste gli abiti del Comandante di quartiere senza essere imprigionato da condizionamenti e amicizie ma avendo come unico faro il rispetto delle regole . Quella luce che ne illumina una carriera fulgida di testimonianze sin da quando si ritrova a coprire il delicato ruolo di responsabile dell’Ufficio gestione atti e contenzioso della Polizia Locale, all’epoca dello scandalo delle multe annullate. E’ il 2007 ed una indagine della Guardia di finanza evidenzia un modus operandi che travolge oltre 70 tra agenti e ufficiali . Novemila multe strappate e 238 falsificate per un danno erariale di oltre mezzo milione di euro. Il maggiore non solo non ne rimane coinvolto, ma è chiamato a gestire l’Ufficio testimoniando competenza, fermezza e doti non comuni di funzionario integerrimo.
Nel 2010 Petrongolo si trasferisce a Vasto dove dirige il Comando di Polizia locale, cimentandosi al meglio in un ruolo di vertice senza mai accantonare il ruolo operativo su strada. Torna a Pescara e l’8 dicembre 2011 si ritrova suo malgrado coinvolto nella vicenda della multa al Questore pro tempore . Petrongolo quella sera è ufficiale di servizio e la sua ricostruzione dei fatti non guarda in faccia a nessuno è la verità scolpita nella storia a prescindere dagli esiti penali e disciplinari.
La politica locale anche in quella circostanza, come in quella delle multe annullate, ha perso una grande occasione per testimoniare la legalità senza se e senza ma. Petrongolo ne ha sofferto , ha compreso ma è andato avanti con la stessa costanza e moralità. Purtroppo si ammala di cuore , si sottopone a un delicato intervento chirurgico , torna in divisa e non presenta alcuna richiesta di esenzione dai servizi esterni. Sino all’ultimo giorno di servizio, non si risparmia rispetto ad attività esterne, serali e notturne, sempre su strada e non nel tepore di una sala operativa. Lascia il Comando nel 2019 dopo aver coordinato per l’ultima volta la solenne processione della Madonna dei Sette dolori.
La passione per non lo abbandona ed entra nel Motoclub Carabinieri, associazione nazionale costituitasi nel 2006 con oltre 400 iscritti. Dallo scorso anno era il presidente della Sezione Abruzzo ed anche in questo ruolo professionalità , passione ed umanità lo rendono impareggiabile. Nella sua vita personale dopo aver perso il coniuge spende gli ultimi 25 anni della sua vita a servizio dei suoceri che oggi alla soglia dei cento anni lo piangono nella sua casa di fronte all’ospedale civile di Pescara. Una testimonianza di vita che merita onore , gloria, rispetto ma anche silenzio.
Ernesto Grippo