Erika Alessandrini (M5s) è da sempre favorevole alla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Non ha mai avallato lo spostamento al 2027 della nascita di Nuova Pescara
Erika Alessandrini, capogruppo del M5s al comune di Pescara, interviene sull’argomento dei finanziamenti per la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, rilanciato un paio di giorni fa dall’onorevole del Pd Luciano D’Alfonso nell’articolo che potete leggere nel link http://lanuovapescara.com/varie/dalfonso-a-nuova-pescara-occorre-un-intervento-istituzionale-per-utilizzare-i-fondi-malgrado-lo-spostamento-al-2027/. Per D’Alfonso, occorre una dotazione finanziaria straordinaria che copra le annualità fino al 2027, anno della fusione vera e propria. Di seguito, la dichiarazione integrale di Erika Alessandrini.
***Al processo di fusione per condurre alla costituzione di Nuova Pescara servono grandi idee più che abbondanza di soldi. Gli abitanti di Nuova Pescara hanno il diritto di pretendere una rivoluzione di pensiero illuminista che li prenda per mano e li conduca, con fiducia, in un futuro di maggiori opportunità, cura, efficienza, nei confronti dei singoli e delle imprese: va progettata una mano tesa a sostegno dei progetti di vita, di lavoro, di welfare, di comunità, di innovazione.
È il momento che il progetto faccia la differenza, tra oggi e domani. I soldi senza progettualità, come abbiamo tristemente constatato finora, non apportano nessun beneficio alla comunità se non accompagnati dalla capacità di spesa, come avvenuto, per esempio fino ad ora, per le aree di Risulta in cui più di 12 milioni di euro disponibili continuano a restare non spesi dal 2016.
I cittadini devono poter constatare con le proprie mani gli effetti migliorativi di una comunità che diventa grande per essere più vicina e specializzata: riduzione delle procedure, dei tempi di attesa, della distanza fisica, della lentezza burocratica, del balbettio della politica nei confronti dell’innovazione tecnologica che rivoluziona gli approcci e garantisce l’efficacia.
Una rivoluzione sistemica, midollare, fatta – questa sì – con Leggi regionali e nazionali che segnino la discontinuità con l’oggi per i regimi autorizzativi, per il confronto con gli enti pubblici, per l’eliminazione delle discrezionalità appartenenti alle logiche dell'”abbiamo sempre fatto così”, per l’alleggerimento dei costi sistemici collegati all’inefficienza della Pubblica amministrazione.
Si deve comprendere che, per la politica coinvolta, ad ogni livello istituzionale, è arrivato il momento di mettere nero su bianco un progetto di Città Nuova, una città a cui tutti noi aspirare di appartenere. Un Masterplan che contenga i temi principali della Nuova Pescara e il rapporto di questa con il suo retroterra per far sì che la crescita della costa comprenda anche il benessere e lo sviluppo delle aree interne, ampliando i servizi nella qualità. Gli ospedali, le scuole, le fabbriche, hanno bisogno di infrastrutture materiali e immateriali e soprattutto di fecondatori e progettisti che sappiano impiegare rapidamente le risorse disponibili per cambiare il modo di produrre, di curarsi, di essere cittadini oggi. Abbiamo bisogno di appartenere a una di quelle città che vengono descritte come oasi felici in posti lontani, di ritorno da viaggi in terre che vivono già quel futuro che speriamo di portare a casa nostra. È ora che le idee e le progettualità restituiscano a noi tutti speranze di cambiamento.***