E’ indispensabile un impegno formale e pubblico, da parte dei due candidati alla guida della Regione Abruzzo, sulla Fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Il presidente della Giunta regionale in carica, Marco Marsilio, rappresentante delle destre, e lo sfidante Luciano D’Amico, capofila della variegata opposizione, devono far diventare centrale, nei loro programmi elettorali, la nascita della nuova città decisa dai cittadini con il referendum del 2014.
Non è sufficiente che si dica che c’è una Legge, quella che ha come primo firmatario Lorenzo Sospiri, perché la Legge c’era anche prima dell’elezione di Marsilio: l’aveva licenziata Luciano D’Alfonso nel 2018, incassando l’unanimità dei voti del Consiglio regionale, ed è stata vilipesa, mortificata, elusa e, infine, cancellata da una seconda Legge che, al tirar delle somme, aveva tre obiettivi: spostare la fusione di tre anni, dal 2024 al 2027, salvare le poltrone dei politici eletti e permettere la costituzione di municipi imbottiti di consiglieri e assessori. Obiettivi centrati in pieno, ahinoi.
A Marsilio e D’Amico chiediamo una dichiarazione pubblica. Chiara, precisa, inequivocabile. Si impegnino affinché venga rispettata la data del primo gennaio 2027 e dichiarino che, senza esitazioni, nomineranno il commissario qualora i passaggi, anche temporali, della Legge vengano elusi. Anche qui si può dire che quanto chiesto è previsto dalla Legge. E anche qui la risposta arriva di getto: era previsto anche nella precedente Legge, ma il presidente Marsilio, malgrado le tante sollecitazioni delle associazioni, dei cittadini e di una parte del mondo politico, non ha mai nominato il commissario. Marsilio e D’Amico devono metterci la faccia! (emmeci)