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Elezioni Pescara/ Il Consiglio di Stato rinvia il merito al 18 dicembre. Fino ad allora sindaco e giunta legittimati, ma i dubbi sono tanti

25 Luglio 2025 da Redazione

Le 1.100 schede dubbie alle elezioni 2024 e le 261 segnalazioni dell’Anac sugli appalti comunali pesano come macigni

Il Consiglio di Stato ha accolto le richieste di sospensiva formulate da centrosinistra e centrodestra, rinviando al 18 dicembre 2025 la data per entrare nel merito della sentenza del Tar che in 98 pagine aveva sancito pesanti irregolarità nel voto del 2024 alle comunali di Pescara. Anomalie che avevano indotto il Tar ad annullare il voto in 27 sezioni, ma anche a legittimare sindaco e giunta ad operare per l’ordinaria amministrazione evitando la nomina del Commissario prefettizio.

Con l’accoglimento della sospensiva richiesta dal centrodestra questo limite di operatività è venuto meno e Masci e la sua colazione tornano nel pieno dei poteri. Se il vulnus della sentenza del primo grado resta l’aver glissato sulla nomina del commissario, il pronunciamento del Consiglio di Stato adombra ancor di più dubbi di legittimazione, non giuridici ma politici. Certo perché questa carenza di legittimazione non riguarda solo chi governa ma anche chi è stato eletto all’opposizione, dal centrosinistra al movimento civico di Domenico Pettinari. L’eventuale voto del 24 e 25 agosto avrebbe potuto consegnare alla città una nuova maggioranza, ma anche la stessa maggioranza anche se con una composizione diversa del consiglio comunale.

Ed  e’ questo il punto. Ora sono tutti felici perché tutti restano al loro posto, ma sappiano che su tutti pende un voto che le 98 pagine di sentenza di primo grado definisce viziato per oltre 1.100 schede dubbie . E allora sarebbe bene che tutti gli eletti tengano bene a mente questo mandato limitato e viziato da una consultazione che è anche al vaglio dell’autorità giudiziaria. Perché il Tar ha trasmesso tutta la documentazione alla Procura della Repubblica di Pescara, che ha ricevuto non solo una circostanziata notizia criminis che avrà inevitabili sviluppi , ma ha anche bacchettato la Prefettura di Pescara , il verificatore delegato in sede amministrativa,  che ha prima fornito una ricostruzione carente e, poi, ha fornito un supplemento di istruttoria contraddittorio non utile e non chiaro. La stessa Prefettura che poi ha subito indetto le elezioni suppletive agostane ora sfumate. Un bel pasticcio a tutto tondo che anche per questo profilo sarà probabilmente oggetto di valutazione da parte dell’autorità inquirente.

In questo torrido clima certo si continua a governare ed a fare opposizione con un memento che è giusto sottolineare. La percentuale di votanti del 60% alle elezioni del 2024 ha visto la coalizione di centrodestra vincere con il 50% e poco più. In sostanza chi ora governa legittimamente lo fa avendo incassato il  voto del 30% degli aventi diritto,  mentre il restante  70% che è composto da chi non ha votato (poco meno del 40 %) o ha votato l’opposizione (poco meno del 30%).

La coda dell’estate, l’intera stagione autunnale e il solstizio d’inverno faranno da cornice ad una legislatura geneticamente difettata da un voto sub iudice. Sarebbe auspicabile da parte di tutti i rappresentanti politici un esercizio oculato e bilanciato del proprio mandato. In città non si respira una bella aria, lo testimoniano le inchieste giudiziarie che hanno riguardato la gestione dei lavori pubblici della prima giunta Masci e gli ammonimenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che in un articolo pubblicato sulla sua pagina istituzionale in data 20 febbraio 2024 titola Pescara , appalti di lavori sempre agli stessi operatori. Violati Codice e buona amministrazione. L’autorità ha esaminato 289 procedure di affidamento e di queste 261 sono state affidamenti diretti senza gara, solo 32 le procedure negoziate e solo 5 le procedure aperte. 

Anac scrive Dalla ricognizione di queste procedure emerge la tendenza  della stazione appaltante di rivolgersi sempre alla stessa platea di operatori economici, sia in relazione agli affidamenti diretti , che per quanto riguarda  gli inviti alle procedure negoziate. Infatti si è riscontrato spesso che molte procedure venissero affidate a distanza di poco tempo alle stesse imprese, le quali poi risultavano destinatarie anche di inviti alle poche procedure negoziate effettuate, in palese violazione del Codice degli Appalti. Anac ricorda che tale palese violazione del principio rotazione , all’epoca esisteva ancora l’abuso d’ufficio poi abrogato purtroppo, non solo viola il principio della concorrenza ma anche il principio di economicità ed efficacia  della pubblica amministrazione.

Dal 2024 ad oggi non abbiamo notizie di una lente d’ingrandimento giudiziario sulla notitia crimini dell’Autorità Anticorruzione, ma resta il macigno. Per il periodo esaminato dall’Autorità – 2020, 2021, 2022 e primo trimestre 2023 – si sono affidati lavori e servizi in violazione di legge e con uso opinabile del denaro pubblico. Il restante anno 2023 , tutto il 2024 e per l’anno in corso non sappiamo come si stia operando. Ma certo che questo viatico non è consolante ma preoccupante.

Ai pescaresi è giusto che sia comunicato con la massima trasparenza un’ inversione di tendenza netta . Non c’è giorno che non ci sia conferenza stampa su tagli di nastri, eventi, lavori e servizi. Peccato che non ce ne sia stata nemmeno una che abbia dato conto della denuncia Anac , delle correzioni apportate al modus operandi dei settori competenti, e dell’inversione di tendenza.

In questa fase del governo cittadino questo profilo deve essere attentamente focalizzato da maggioranza, opposizione e mass media se il bene comune è al primo posto. Pescara ha ospitato l’altra sera il concerto della Banda della Polizia di Stato nell’ambito del premio Borsellino. Ricordiamo che proprio Paolo Borsellino affermava che la lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza  del fresco profumo della libertà che si oppone  al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

Ernesto Grippo

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