Giuseppe Di Giampietro, presidente Comitato Smpp1 di Montesilvano, ha esaminato il Rapporto Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) sul verde urbano a 10 anni di distanza dall’entrata in vigore della Legge 10-2013. La situazione non è delle migliori sia in Italia che nelle città abruzzesi. Tra gli asterischi, pubblichiamo l’intervento di Di Giampietro.
***E’ stato pubblicato l’eccellente Rapporto ASVIS 2023 sugli obiettivi mancati della Legge 10-2013 per la promozione del verde urbano. Si è indagato su quante delle prescrizioni a favore del verde urbano, della legge di 10 anni fa, sono state attuate nei 110 comuni capoluogo e aree metropolitane. Il quadro è preoccupante.
Non può esserci rassegnazione o sottovalutazione dell’inaccettabile arretratezza sul tema del verde urbano nei comuni capoluogo e aree metropolitane. Occorre sviluppare un pressione diretta, locale, sui comuni per il rispetto della Legge. Ad esempio, ora, in occasione delle amministrative, occorre chiedere, ai sindaci uscenti, il bilancio arboreo del loro mandato, come richiesto dalla Legge 10-2013. Andrebbe pubblicato un rapporto, a cura dell’amministrazione comunale, con il numero di alberi piantati e tagliati durante il mandato del sindaco (con localizzazione degli interventi) come momento di partecipazione dei cittadini e controllo della gestione ambientale del territorio. Un obbligo assolto da poco più del 50 % dei comuni capoluogo. Poco controllo e poca discussione pubblica c’è stata in passato su questo tema.
Assurda è la quasi assenza di Piani del verde nei grandi comuni (otto-nove Piani del verde per oltre 100 capoluoghi di provincia,,,) Forse questo tipo di pianificazione non fa ancora parte del quadro della pianificazione del territorio delle aree urbane. È ora che entri nella cultura urbanistica delle città. Di tutte le città, anche medie e piccole, come per i Piani urbanistici. Il Piano del verde, individua i parchi urbani e metropolitani (il parco Foce del Saline-Piomba, ad esempio, come nuovo parco da rivendicare per l’area metropolitana di Nuova Pescara), corridoi ecologici e itinerari ciclopedonali alberati di connessione tra di essi, a ricucire il territorio e connettere i parchi con i fiumi, il mare, le aree verdi collinari.
In particolare, in Abruzzo dove, da poco, è stata approvata una nuova, mediocre LUR (Legge urbanistica regionale) ai candidati per il rinnovo della Regione occorre chiedere una revisione della LUR, inserendo il tema della pianificazione del verde, della forestazione urbana, dei corridoi ecologici associati a percorsi ciclopedonali urbani, come nuove infrastrutture “verdi e blu” che ricuciscano, connettano, rigenerino le città, come le armature verdi del territorio urbano e metropolitano.
Tra l’altro, nella revisione della Legge urbanistica regionale, occorre rivedere gli standard urbanistici, oggi legata ai mq per abitante, di verde, parcheggi e servizi. Da aggiornare con standard prestazionali, più facilmente controllabili e riferibili al lotto di intervento. Ad esempio, la necessità di dotarsi di un nuovo albero per abitante insediabile, o 100 mc di nuova edificazione, espansione o ricostruzione dell’esistente. Il verde e la qualità ambientale in area urbana, sono, non solo dotazioni strategiche per combattere i cambiamenti climatici e migliorare la vivibilità delle città, ma, in aree a vocazione turistica e forte qualificazione ambientale, come l’Abruzzo e l’area metropolitana di Nuova Pescara, anche dei rilevanti fattori economici di attrattiva e qualificazione del territorio.***