Questo il testo dell’intervento di Marco Camplone, presidente dell’Associazione Nuova Pescara e direttore di questa testata, in audizione dalla Prima commissione del Consiglio regionale sul tema dello spostamento della fondazione di Nuova Pescara al 2027, come vorrebbe il Progetto di legge a firma di Sospiri, D’Incecco e D’Addazio.
Nel ringraziare, a nome mio e delle associazioni che compongono la Nuova Pescara, il presidente e i componenti di questa Commissione per l’opportunità di far sentire la voce dei cittadini, parto da un’inevitabile premessa. La seguente: se l’Abruzzo fosse un posto normale, non dovrei essere audito da questa Commissione perché la fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore sarebbe stata realizzata nel 2022. Dico di più: se l’Abruzzo fosse un posto normale, l’Associazione Nuova Pescara non sarebbe mai stata fondata. Se tante sigle, rappresentanti di un mondo complesso ma attivo e sempre pronto a spendersi per il miglioramento del territorio, quello delle imprese, del commercio, del lavoro e dell’associazionismo vasto, hanno deciso di mettersi insieme per sollecitare la Legge regionale post referendum 2014 e, poi, il rispetto della Legge stessa è perché gran parte dell’attuale classe politica ha tradito il mandato popolare.
Salvo pochissime eccezioni, i politici dei tre partiti di maggioranza di centrodestra hanno sempre remato contro il rispetto della Legge del 2018. Lo stesso dicasi del Pd di Spoltore. Abbiamo, come cittadini, più e più volte dato suggerimenti e offerto le professionalità per sostenere i tre Comuni nel complesso processo di fusione. Le risposte sono state sempre negative. Quasi nessuno dei politici, soprattutto a Montesilvano e Spoltore, si è soffermato sulle opportunità della fusione. Il calcolo è stato sempre sugli interessi personali e di prossimità, adducendo scuse puerili come le “tre via Roma”.
Adesso ci sono ben 105 milioni di euro per Nuova Pescara, ma non è certo per merito dei tre Comuni e della Regione. E’ merito della testardaggine dell’Associazione Nuova Pescara che, dopo aver promosso una raccolta di firme di sindaci con altre associazioni italiane Pro fusioni – gli unici a non aver firmato sono stati quelli di Spoltore e Montesilvano –, per chiedere all’allora premier Conte maggiori risorse, ha sollecitato, nel tempo, i politici abruzzesi ad adoperarsi per far ottenere alla fusione più importante d’Italia e, sembra, d’Europa un sostegno finanziario congruo, degno di una città con quasi 200mila abitanti. All’appello ha risposto solo D’Alfonso. Gliene diamo atto. Grande lavoro, il suo, e grande il lavoro contestuale di Costantini, Di Nicola e Croce. Insieme, possiamo dirlo, abbiamo portato oltre 100 milioni a Nuova Pescara. Soldi che potrebbero essere persi a causa della nuova Legge. Solo per il 2023, ci sono 5 milioni di euro stanziati dalla Stato per Nuova Pescara, finalizzati a recuperare il tempo perduto. Bastano e avanzano! Anche per questo, noi diciamo no al Progetto di Legge per allungare fino al 2027, proposto da Sospiri, D’Incecco e D’Addazio, dei quali non ci si ricorda nulla di costruttivo per la nuova municipalità voluta dai cittadini. Anzi…
Per anni, abbiamo denunciato il tentativo di sabotare la Legge del 2018. I fatti, purtroppo, ci stanno dando ragione. Peraltro, siamo convinti che lo spostamento al 2027, scadenza assurda, sia solo il primo passo per far saltare la Fusione. Noi non avalliamo le vostre scelte! Assumetevi la piena responsabilità di eludere una Legge regionale per la quale, a suo tempo, l’Associazione Nuova Pescara aveva suggerito delle migliorie e che la Regione ha votato all’unanimità. Una Legge che, comunque, permetteva a un’intera classe politica di essere protagonista della Fusione. Tutto quello che accadrà sarà nelle piene responsabilità dei tre firmatari della nuova Legge e di chi la voterà. Non ci sono alibi e non ci sta bene che il Covid venga utilizzato come perenne giustificazione per anni di inoperosità. Non ci sta bene neppure che si dica che lo spostamento al 2027, sotto sotto, stia bene anche all’opposizione. Il discorso non ci riguarda, anche perché non abbiamo fatto e non faremo sconti a nessuno. Però, un fatto è incontestabile: a Pescara, Montesilvano, in Provincia, Regione a Roma governa il centrodestra. Sospiri, D’Incecco e D’Addazio sono di centrodestra. Il centrodestra, quindi, si deve assumere la parte maggiore della responsabilità.
Non ci è sfuggito, peraltro, che la Regione, finora lentissima sulla Fusione, ora stia correndo velocissima per la Legge di spostamento al 2027. Avrebbe fatto meglio a correre prima. Concludo con un’amara riflessione: in Abruzzo, i cittadini chiedono alle istituzioni di rispettare la Legge. Altrove, è il contrario.