
Conto alla rovescia. Mancano 304 giorni al primo gennaio 2024. Non è una data tra le tante e non c’entra nulla il Capodanno che, scintillante e illusorio, ha il compito di aprire il nuovo anno da quando esiste il calendario. Nel 2024, ed è questa la claustrofobica novità, il capo dell’anno avrà un (dis)valore economico particolare. Lo avrà per le tasche dei contribuenti che, mi corre l’obbligo di ricordarvelo, siamo tutti noi eccezion fatta per gli evasori totali, genìa non da imitare ma, in questo caso, da invidiare.
Da quella data, per almeno un triennio ma potrebbe essere per l’eternità, pagheremo, tutti insieme e ogni stramaledetto mese, lo stipendio a due sindaci e a una trentina di assessori e consiglieri comunali che non dovrebbero esserci più perché depennati, democraticamente, da un referendum consultivo datato 2014, quello della Nuova Pescara.
Sarà il primo effetto, da parte mia tutt’altro che piacevole ma fate voi, della mefistofelica Legge che ha spostato la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027, cioè il lasso di tempo necessario ai nostri fantasiosi legislatori regionali per inventarne un’altra e distruggere quella che doveva essere Nuova Pescara ed è diventata nei giorni scorsi, con un mostruoso sforzo di fantasia, semplicemente Pescara.
La ricorderemo come la Tassa Sospiri, D’Incecco, D’Addazio. Per brevità, potremmo intitolarla al primo firmatario: Tassa Sospiri. Suona bene. A questo fiume di denaro che uscirà dalle nostre tasche per entrare in quella dei politici scampati alla Legge oramai depennata, va aggiunta una fregatura. Parliamo della seconda Tassa occulta della Legge ideata dei tre esponenti della Destra abruzzese di sopra citati: a metà 2024, più o meno, si rivoterà per eleggere i sindaci e le armate di consiglieri e assessori di Pescara e di Montesilvano. Due città al voto e non una, come sarebbe stato se la Legge di fusione del 2018 fosse stata rispettata. Tutto con i soldi nostri, sempre eccezion fatta per i sempre più invidiati evasori totali. (Libero d.f.o.)