
In fin dei conti, vi avevamo chiesto semplicemente di unire Villa Raspa con Villa Verrocchio passando per la Madonna del Fuoco. E che sarà mai? A distanza di nove anni dal mitico referendum di Costantini, mannaggia a lui, capiamo che quel che a noi sembrava e sembra poco, il minimo, un da fare in scioltezza, per voi, classe politica (i tre partiti di destra e troppo Pd) che non si farà mai classe dirigente, è troppo. La colpa è nostra, cioè di tutti coloro ancora convinti che tre sindaci, la temibile falange di assessori e consiglieri, la dispersione di soldi ed energie e l’assenza di una progettualità moderna siano un gargantuesco problema di Pescara, Montesilvano e Spoltore, destinate a diventare, secolo prima secolo dopo, Nuova Pescara, sempre che a qualcuno non venga in mente un nome alternativo, magari di derivazione agropastorale o arpionato in qualche oscuro angolo di cervelli in attesa di revisione.
Una colpa concettuale, la nostra, perché quanto elencato non rappresenta il problema, ma la conseguenza dello stesso. Il problema reale è racchiuso in due parole: rispetto e democrazia. Per meglio dire, mancanza di rispetto di quanto deciso democraticamente dai cittadini. Martedì 28 febbraio andrà in aula il Progetto di legge di Sospiri l’Altro, per spostare la Fusione dal 2024 al 2027 che, a tutti gli effetti, è una presa in giro. Martedì, salvo sorprese, ci saranno due schieramenti distinti: chi ha fregato, cioè buona parte della classe politica, e chi è stato fregato, cioè noi. Poi, le carte verranno mischiate e qualcuno tra quelli che ci hanno fregato potrebbe scoprire di essere stato fregato a sua volta.
Penso ai politici spoltoresi, che avrebbero avuto legittimi motivi per chiedere nel loro territorio il nuovo palazzo della Regione, ma sono finiti in fuorigioco perché il manufatto – palazzone o palazzotto, forse palazzaccio – potrà essere tirato su solo nella città capoluogo di provincia. E Spoltore non lo è e non lo sarà fino a quando non si unirà a Pescara. Ospiterà, Spoltore, il nuovo canile. Beh, a noi non sembra malaccio perché il cane è pur sempre il miglior amico dell’uomo, ma pare che i dominus del municipio spoltorese siamo dannatamente irritati. E di cosa? La frammentazione del territorio produce storture. Ed è proprio per quello che abbiamo indetto un referendum, preteso la Legge regionale e invocato, inutilmente, che venisse applicata. Mica volevamo giocare ai Padri costituenti. (Libero d.f.o.)