La realtà è quella che è, ben lontana dal racconto di una regione, l’Abruzzo, e di una nazione, l’Italia, dove se non va tutto bene, poco ci manca. Prendiamo Stellantis, colosso mondiale dell’auto che di italiano ha, oramai, solo il ricordo di quella che fu la Fiat. Oggi, sui media rimbalza la notizia, senza dovizia di particolari, dell’investimento Stellantis negli Usa. Strategia industriale o semplice baciamano al prepotente neo presidente Donald Trump? In attesa di sapere di cosa consta l’investimento a stelle e strisce, abbiamo la certezza di quello che fa Stellantis in Abruzzo. Ce lo dicono le sigle sindacali Fim, Uilm, Fismic, Ugllm e Agcf: si protrae la cassa integrazione nello stabilimento ex Sevel di Atessa. La direzione del gruppo automobilistico ha illustrato al comitato l’attuale situazione di mercato e ha comunicato di dover fare ricorso, “precauzionalmente e in modo preventivo”, a un’ulteriore periodo di cassa integrazione ordinaria, dal 17 febbraio al 2 marzo 2025 compresi. Gli ammortizzatori riguarderanno fino a 1.500 dipendenti della fabbrica della Val di Sangro. Inoltre, è stato riferito che, nei prossimi week end del mese di febbraio, non verrà svolta attività lavorativa nel reparto Ckd di lastratura.
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