C’è un macigno sopra la testa di ogni italiano. Si chiama debito pubblico. Lo scorso settembre – lo ha comunicato Bankitalia – il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 3,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.844,2 miliardi.
Nel mese precedente, il saldo contabile delle amministrazioni era sceso a 2.840,7 miliardi dopo i record toccati a giugno e soprattutto a luglio quando era arrivato a 2.858,7 miliardi. A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio statele sono state pari a 35,4 miliardi, in aumento del 5,7 per cento (1,9 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2022. Nei primi nove mesi del 2023, le entrate tributarie sono state pari a 387,9 miliardi, in aumento del 6,6 per cento (23,9 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Scendendo nei dettagli, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 3,7 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali di 100 milioni. Il debito degli enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. Anche la vita media residua del debito è rimasta costante a 7,7 anni.