Un altro giorno di sciopero, il secondo nel giro di un attimo e probabilmente neppure l’ultimo. Il quotidiano Il Centro domani non sarà in edicola, come già avvenuto il 28 febbraio, per l’inasprirsi della vertenza con l’editore. Lo sciopero interessa anche l’edizione on line, che oggi non viene aggiornata. Si tratta del secondo giorno di sciopero dei cinque messi a disposizione del Cdr, il comitato di redazione, dall’assemblea dei giornalisti.
Nel comunicato emesso dal Cdr, si punta il dito sul “silenzio della dirigenza aziendale alle richieste e alle sollecitazioni contenute nel documento del Cdr del 26 febbraio scorso. Un silenzio che alimenta il clima di disagio che si vive da settimane”. Un disagio che aveva portato i giornalisti a sfiduciare all’unanimità il direttore Piero Anchino. “L’assemblea torna a ribadire l’immediata necessità di rimpiazzare o rinnovare i contratti a termine (scaduti a fine gennaio) di due colleghi. I due rinnovi, frutto di una scomposta reazione aziendale in un momento di forte tensione sindacale, stanno comportando uno sforzo senza precedenti (nell’imminenza di un importante appuntamento elettorale in Abruzzo), in una redazione già fortemente rimaneggiata negli anni e rischiano di provocare un impoverimento del prodotto. Oltre a ribadire la sfiducia al direttore, votata un mese fa, l’assemblea torna ad auspicare un immediato confronto con i azionisti di riferimento del Centro spa (Pierangeli e Palmerini, ndr)…”.
L’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo è intervento con un pesante comunicato a firma del presidente Stefano Pallotta, che riportiamo testualmente. “Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo esprime preoccupazione per l’inasprirsi della vertenza in atto al quotidiano Il Centro, che vede l’intera redazione impegnata in un difficile confronto con l’azienda sulle prospettive editoriali del giornale. Il mancato rinnovo dei contratti in scadenza, con giornalisti che hanno contribuito a mitigare le strutturali carenze di organico; l’assenza di un credibile piano strategico di rilancio del quotidiano; l’incrinato rapporto tra corpo redazionale e direzione; l’inspiegabile mancato ricorso da parte dell’azienda a strumenti di alleggerimento dei costi di produzione; le denunciate interferenze esterne sull’insopprimibile diritto dei giornalisti alla loro autonomia, costituiscono tutti motivi di apprensione e inquietudine che rendono incerto il futuro di uno dei mezzi di informazione che rappresenta un fondamentale presidio di democrazia nella nostra regione. L’inasprirsi della vertenza, per la netta chiusura dell’azienda ad aprire il tavolo di confronto sui temi riguardanti le prospettive del giornale, avviene, peraltro, in un periodo elettorale cruciale per il futuro dell’Abruzzo. L’assenza del giornale, leader dell’informazione locale regionale, dalle edicole rappresenta una profonda lacerazione nel processo di formazione di un’opinione pubblica criticamente consapevole dello svolgersi della dialettica politica. Per questo l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo giudica stonato il silenzio della politica e delle istituzioni sulla protesta dei giornalisti del Centro. Tanto più in un contesto in cui ci si aspetterebbe una presa di posizione chiara o un intervento attivo per difendere i principi fondamentali quali la libertà di stampa, il diritto all’informazione e i diritti dei lavoratori. L’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo non può tollerare segnali di trascuratezza o mancanza di interesse per le molteplici questioni critiche che riguardano l’informazione in Abruzzo che, in una qualche misura, si pensa di poter risolvere con pannicelli caldi ritenendo che le istituzioni debbano far sentire la loro voce per tutelare i diritti fondamentali dell’informazione, che riflettono gli interessi della intera comunità regionale”. (emmeci)