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Se si fosse fermato almeno un po’, giusto per tirare il fiato, potremmo dire che il Pescara Marathon ha cominciato la seconda stagione. Invece, dalla fondazione, nell’inverno del 2024, ad oggi, è stata tutta una corsa. Corsa nel vero senso della parola. Di nero vestiti, ma qualcuno si concede qualche licenza cromatica tra il daltonico e la burla, quindi facili da riconoscere, i corridori del sodalizio pescarese imperversano su quell’autostrada per podisti che è il lungomare di Pescara con le appendici a nord, Montesilvano, e a sud, Francavilla. La domenica è uno spettacolo e le condizioni climatiche non sono un’opzione da prendere in considerazione. Se arrivi alle 9.30 nel ritrovo canonico, il parcheggio a due passi dalla fontana La Meridiana, zona stele D’Annunzio, vedi un gruppo arrivare e uno partire, ma poi riparte anche quello che è arrivato e quando l’allenamento è finito, c’è qualcuno che parte di nuovo, magari per la terza volta. Eh sì, perché c’è chi prepara la 10 km e chi la mezza maratona. I più tosti si allenano per la maratona e non mancano i super eroi che, sotto sotto, caricano per l’ultra maratona. Il gruppo delle camminatrici è il più simpatico, ma per stargli dietro devi avere il passo veloce. Il Pescara Marathon ha atleti di tutte le età: dai giovincelli ai sessantenni. Questi ultimi danno filo da torcere a tutti. Quando c’è il terzo tempo, però.
Il Pescara Marathon è sport e goliardia, amicizia e voglia di divertirsi. E’ lo scherzo mai esagerato e la battuta che non tracima. Si respira un clima di famiglia felice, non a caso ci sono diverse coppie, moglie e mariti, compagni e compagne che, nelle gare di Roma e Venezia, come in quelle di Napoli, Bologna, Ascoli e dell’Abruzzo intero, si salutano alla partenza e si rivedono al traguardo, perché la corsa è soprattutto il contro te stesso che non concede spazio a sentimentalismi. Chi va più forte? C’è il predominio della parte maschile, con almeno un’eccezione sulla quale, in virtù del potere conferito dalla scrittura, possiamo sorvolare.
Il direttivo, al netto di un fisiologico assestamento, è quello della fondazione. Il numero dei tesserati, invece, è cresciuto e intravede quota 100. Lo testimonia il gruppo di whatsapp, trafficato come il centralino del Cup quando devi prenotare una visita. Ma quali sono gli obiettivi del Pescara Marathon per il 2025? Precisamente quelli del 2024: correre, stare insieme, divertirsi, girare l’Abruzzo e l’Italia con qualche capatina all’estero tipo l’iconica Maratona di New York. Il direttivo, formato da Massimiliano Miani (presidente), Giuseppe Del Ciotto (vice presidente), Piera Falorio, Daniela Trozzi e Andrea Piattelli (consiglieri) ha giornalmente il suo bel da fare. Ci sono le gare da individuare e le trasferte da pianificare, il nuovo kit sportivo da scegliere, i tesseramenti e via dicendo. La cosa meno impegnativa, al tirar delle somme, è stata la cena sociale di festeggiamento del primo compleanno, a inizio febbraio: il Pescara Marathon ha occupato l’intero ristorante. Quando si è in tanti, lo spazio non basta mai. E pazienza se, a un certo punto, è partito il karaoke con le stonature facilmente immaginabili. Qui si corre, mica si canta.