
di Ernesto Grippo*
Un componente di una commissione che seleziona, sulla base di un colloquio informale, una rosa di candidati tra i quali il sindaco sceglie chi vuole può costare oltre 2.000 euro alla collettività? Il dubbio sorge spontaneo, come avrebbe detto il mitico Antonio Lubrano. Accade al Comune di Pescara che, con la determina n. 1319 del 3 luglio scorso, a selezione avvenuta, quindi a prestazione effettuata, impegna la spesa di euro 2.050 a favore del comandante della Polizia locale di Avezzano Luca Montanari quale componente della Commissione che lo scorso 24 giugno avrebbe dovuto esaminare gli otto candidati ammessi.
Nella determina si fa riferimento all’art. 2. comma 4 del DPCM 24 aprile 2020, avente per oggetto la Determinazione dei compensi da corrispondere ai componenti delle commissioni esaminatrici . Ma i 2000 euro sono previsti per ciascun componente delle commissioni esaminatrici di “concorsi” relativi al personale di qualifica dirigenziale. E le selezioni ex art. 110 non sono una procedura concorsuale, ma para concorsuale.
Sono stati solo quattro i candidati che si sono presentati per un colloquio durato venti minuti circa, con una sola domanda estratta e il candidato che racconta il suo curriculum. Solo due di loro sono stati giudicati idonei al colloquio con il sindaco Carlo Masci che, poi, ha confermato il comandante in carica Danilo Palestini.
Tutto nella norma, sia chiaro: la procedura di selezione ex art. 110 è una procedura para concorsuale, che non dà luogo a graduatoria. Si richiede una commissione solo per una preselezione con criteri vaghi, fantasiosi e discutibili. E non solo a Pescara, in tutta Italia e con la rosa finale sottoposta al sindaco che sceglie in totale autonomia.
Addirittura, il sindaco può dissentire dalla valutazione della commissione, che assegna dei punteggi per titoli e colloquio e assegnare l’incarico anche all’ultimo della rosa. Lo testimonio con cognizione di causa avendo incassato l’idoneità in 41 selezioni in giro per lo stivale, classificandomi al secondo posto in oltre trenta selezioni e vedendomi scavalcato dal terzo classificato in più di una circostanza. Sono risultato vincitore, ma sempre nella consapevolezza che la discrezionalità mi ha anteposto a candidati evidentemente più esperti, con più titoli e più capaci.
In definitiva, tutto è perfettamente legittimo perché l’incarico è strettamente fiduciario e la selezione è, a conti fatti, una farsa. Quindi, ancora di più appare costoso, per i contribuenti, il riconoscimento di oltre 2.000 euro per un componente di tale commissione. In giro per il Paese, i compensi per queste pseudo selezioni sono molto più contenuti. In media si aggirano sui 1.000 euro per un commissario, come avvenuto, esempio su tutti, nel comune di Foggia per analoga selezione.
Comandante Polizia municipale Roseto degli Abruzzi