Come sottolinea Carlo Costantini, la fusione Pescara-Montesilvano-Spoltore è diventata un mezzo per l’elite politica che vuole garantirsi il futuro: “Ora basta, non possiamo rimanere inerti a guardare questo gioco di poltrone e candidature”, commenta Marco Di Marzio, presidente del Comitato di Spoltore per la Nuova Pescara.
“Il voto è una cosa seria, il popolo si è espresso democraticamente: invece di continuare con le danze dei rinvii per garantire e blindare candidature, cari politici spendete il tempo per realizzare quello che i cittadini vi chiedono” , prosegue Di Marzio. “Anche i ragazzi, come hanno dimostrato i giovani dem fondando un circolo dal nome Nuova Pescara, dimostrano di volere la nuova città e firmano un documento dove chiedono a gran voce di realizzare questo desiderio che guarda al futuro. La realizzazione di questo ambizioso progetto deve prescindere dai colori politici e dal campanilismo e ha la necessità che tutti gli attori diano il meglio di loro stessi per raggiungere l’obiettivo. Faccio una domanda alla politica tutta: se si dovesse rimandare la Fusione al 2029 per attendere le scadenze naturali dei mandati di Montesilvano e Pescara, a Spoltore cosa si farà? Si torna alle urne per soli due anni oppure si commissaria per due anni lasciando discutere i termini della fusione adun commissario?”
“Ribadiamo il nostro no categorico a ulteriori rinvii e se sarà necessario dimostreremo la nostra convinzione con tutti coloro che sono fedeli al voto espresso in pubblica piazza e senza colore politico” , conclude il Presidente.