Il nuovo Codice degli appalti è stato approvato dal Consiglio dei ministri ed entrerà in vigore da questo mese. Secondo il Governo – ma aspettiamo le verifiche pratiche – per una gara pubblica ci sarà un risparmio di tempo da sei mesi a un anno in virtù del minor carico burocratico sulle amministrazioni comunali e sulle aziende. Sono quattro le principali novità previste dal nuovo Codice degli appalti.
1) Dal 1 gennaio prossimo, ci sarà una digitalizzazione delle procedure: una banca dati online degli appalti avrà tutte le informazioni relative alle imprese e alle stazioni appaltanti.
2) Con la liberalizzazione degli appalti, fino a 5,3 milioni di euro, le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti senza gare, rispettando il principio della rotazione.
3) Per gli appalti fino a 500mila euro, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere senza passare per quelle qualificate.
4) Ai criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti Made in Italy o in Made in Europa.
Di certo non mancheranno le polemiche politiche perché per molti, forze di opposizioni in primis, queste semplificazioni apriranno il fianco alle attività di stampo mafioso.

