Da sinistra verso destra… quando la comunicazione elettorale diventa un autogol da ridere (o da piangere)
di ALT
A fine anni ’60, Paul Watzlawick teorizzava l’impossibilità a non comunicare. Mezzo secolo dopo, a Pescara la comunicazione politica compie uno scatto prodigioso e chiude il cerchio. Più di convegni, interviste, dibattiti e comizi, con leader di governo e di opposizione, un drappo elettorale racconta l’orizzonte programmatico, se non il destino, di un partito, di un popolo, di una nazione, forse di un continente.