*di Fernando D’Antonio
E’ trascorso un po’ di tempo da quando c’è stata la conferenza stampa, partecipata anche dai cittadini, in piazza Italia per dire no alla Legge che, di recente, ha spostato la nascita di Nuova Pescara al 2027. Come Confcommercio, ci occupiamo anche di turismo e vediamo una buona prospettiva di sviluppo nella fusione di Spoltore, Montesilvano e Pescara, con quest’ultima città che ha tutte le carte in regola per fare da capitana in una squadra davvero vincente. Sicuramente, con un comune unico avremo un’immagine diversa a livello nazionale, con ottime ripercussioni soprattutto a livello turistico e benefici a livello economico per gli accorpamenti dei servizi, che senza il processo di unione dei tre comuni non sarebbero mai iniziati.
La fusione andava realizzata nei tempi indicati dalla precedente Legge, quindi, a gennaio 2024. La volontà del ceto politico non è stata coerente con la volontà dei cittadini, espressa chiaramente nel referendum del 2014, ed eccoci qui a parlare del tempo e delle occasioni sprecate. Peccato! Pescara ultimamente si è lasciata andare, basta vedere le strisce pedonali cancellate e le strade con buche non riparate da anni, pericolose per l’incolumità della gente. Tra l’altro, da alcune strade spuntano le radici degli alberi che creano problemi alla circolazione. Nessuno interviene. Non possiamo assuefarci alle cose che non vanno.
L’amministrazione, invece di badare a queste cose, ha pensato di mettere le telecamere ai semafori per multarti se fermi l’automobile sulla striscia bianca: è stata una trovata tutt’altro che utile alla vita dei cittadini e dei turisti. Senza poi parlare di viale Guglielmo Marconi, dove il danno più grave lo subiscono i commercianti, vilipesi e inascoltati. Credo che sia arrivato il momento di decidere cosa fare del nostro futuro, di Pescara e della Grande Pescara. Serve un dialogo costruttivo tra cittadini e istituzioni, come tra maggioranza e opposizione, altrimenti continueremo a fare brutte figure come città e anche come area metropolitana. Guai se da qui al 2027 lasceremo il sopravvento al lassismo e allo scoramento.
*Vice presidente Confcommercio Pescara