Le locandine in bella mostra davanti alle edicole dei giornali il 15 marzo raccontavano il record di multe sui parcheggi a pagamento a Pescara. Ma a ben vedere, di record di inefficienza e di disservizio potrebbe trattarsi. Ecco alcune cifre e un minimo di benchmarking per riflettere. Una premessa è doverosa. Le entrate da parcheggi a pagamento hanno una destinazione vincolata prevista dall’art. 7 che al comma 7 recita: “I proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento nonché a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilità urbana”.
Quindi, si tratta di entrate che vanno reinvestite per migliorare la vivibilità di un territorio e di una popolazione di residenti oltre che di turisti.
Altra precisazione. La finalità dei parcheggi a pagamento è quella di creare ricambio di posti perché la tariffa prevista incentiva la sosta breve e, quindi, la disponibilità di parcheggi.
L’incensato record pescarese… Sarebbero oltre 6.200 i parcheggi a pagamento nella città di Pescara e i media locali raccontano che nel 2023 sono stati sanzionati 20.815 automobilisti da parte dei 25 operatori di Pescara Multiservice. Come dire che ogni operatore ha sanzionato meno di mille automobilisti in un anno, ogni posto auto è stato sanzionato solo poco più di tre volte in media in un anno.
A Roseto degli Abruzzi, i parcheggi a pagamento sono 920 nei tre mesi e mezzo d’estate e 220 nei restanti dodici mesi. Nel 2023, le multe elevate sono state oltre 8.000 da parte dei quattro ausiliari che hanno lavorato nei tre mesi estivi e dei restanti due che hanno operato da settembre a dicembre con il contributo di due agenti neo assunti nei primi cinque mesi dell’anno. Come dire che, in media, 2,5 operatori hanno sanzionato 8000 automobilisti.
Capitolo entrate. Non si conoscono quelle pescaresi e forse è meglio così. A Roseto, i parcheggi hanno generato oltre 400.000 euro nel 2023. A Pescara può darsi che gli incassi siano percentualmente dello stesso tenore perché tutti pagano e, quindi, le multe sono poche… Attendiamo i dati delle entrate che si dovrebbero attestare tra i 6 e i 7 milioni di euro se si considera che non si trova mai un parcheggio a detta di tanti cittadini, quindi i parcheggi a pagamento sono sempre pieni con un fiume di denaro nelle casse del Comune.
Sarebbe doveroso che l’amministrazione uscente raccontasse le entrate di questi cinque anni, che dovrebbero attestarsi sui 30/35 milioni di euro, soldi che devono essere stati investiti nelle finalità di cui sopra. Se ciò non fosse accaduto, si tratterebbe di distrazione di fondi che richiederebbe un richiamo degli organi di giustizia contabile. Ma, certamente, se ne sarebbero accorti i revisori dei conti. Quindi, non possiamo non credere che sia stata rispettata la destinazione vincolata e non ci resta che scoprire la destinazione su strada delle entrate. La capacità di rendicontare non sembra essere il primo dei pensieri di questa amministrazione.
Se, poi, a queste aggiungiamo i circa nove milioni di euro dei 20 previsti dal controllo del rosso semaforico, ecco che si dovrebbero superare i 40 milioni. In quel caso, le strade dovrebbero essere piste da biliardo e la segnaletica orizzontale e verticale rifulgere in ogni angolo. I conti non tornano.
Temiamo che le entrate siano state inferiori e allora sarebbe giusto conoscere la performance dei 25 ausiliari, che costano non poco alla società in house del Comune, certo intorno ai 300.000 euro annui.
Oltre alle multe per ticket scaduto o per ticket non pagato, sia gli ausiliari che gli agenti della Polizia locale possono e devono sanzionare anche le auto che sostano in modo irregolare nella cosiddetta area di manovra, vale a dire nella fatidica doppia fila che impedisce a chi ha pagato il ticket di uscire dal parcheggio e a chi lo vorrebbe occupare di entrare nel parcheggio. Anche su queste sanzioni è doveroso far conoscerne il numero e la ripartizione tra agenti e ausiliari.
Ma potrebbe aggiungersi un terzo record di inefficienza, oltre a quello per le poche sanzioni e le poche entrate. Speriamo di essere smentiti con entrate che testimoniano quanto siano diligenti i pescaresi e i turisti che non hanno bisogno di essere sanzionati perché pagano tutti o quasi il ticket. In questo caso, rimarrebbe solo da chiedersi se Pescara Multiservice sia o meno una società efficiente per quanto riguarda il controllo della sosta.
Ernesto Grippo