di Ernesto Grippo*
Inquinamento alle stelle, politica silente. Ennesimi dati allarmanti per la costa pescarese. Polveri sottili elevate, ma non solo. Al Tgr Abruzzo, il direttore dell’Arta Maurizio Dionisio, rassicura che si tratta di dati dovuti alle basse temperature e alle troppe giornate di sereno. Certo, fattori che peggiorano il clima ovunque, ma peggiorano un territorio che risulta comunque infestato dall’inquinamento atmosferico.
Nel mese di dicembre, abbiamo scritto dei dati emersi dall’Osservatorio Mobilità Sostenibile Italia 2022 pubblicati a fine novembre a margine della riunione annuale tenutasi in quel di Parma. Un’indagine sulle principali 50 città italiane che colloca Pescara al 21° posto, con dati sulle emissioni preoccupanti.
Ovviamente il silenzio della politica di ogni colore è stata l’arma prediletta. Pescara ha un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile adottato, ma non approvato. Come dire, un Piano che ancora non ha concluso il suo iter è, dunque, non è vigente.
Sarebbero gradite le motivazioni di tale ritardo ma, soprattutto, sarebbe utile conoscerne la sua attualità visti i tempi biblici. Ricordiamo ai politici pronti a promettere mirabolanti prospettive future in vista delle campagne elettorali che Pescara è la settima città d’Italia per densità demografica con i suoi circa 3500 abitanti per chilometro quadrato: solo Napoli, Milano, Torino, Palermo , Monza e Firenze stanno peggio. I pescaresi amano le auto e fanno registrare un indice di motorizzazione di 62 autovetture ogni cento abitanti.
Fatti due conti, solo per i residenti abbiamo circa 2200 autovetture ogni chilometro quadrato di territorio. Se vi aggiungiamo gli ingressi, il dato è a dir poco esplosivo. Parco auto con l’8% di Euro 0, il 2% di Euro 1, il 7% di Euro 2, il 10% di Euro 3. Per queste categorie in altre regioni si ipotizzano stop al traffico nelle zone del centro e non solo. Inoltre il parco auto circolante fa registrare percentuali troppe basse sul versante Gpl, metano, elettrico e ibrido, che insieme non raggiungono il 14%.
Sul fronte inquinamento, i dati PM 10 non fanno preoccupare, ha ragione il Direttore Arta, poiché nel 2022 Pescara ha superato solo 12 giorni il limite. Ma nonostante ciò la media annuale di PM10 sfiora i 25 mg/mc in linea con la media nazionale. Anche i dati sul NOx, vale a dire la somma del monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2), sono di poco sopra la media nazionale. Di poco sotto la media nazionale, invece, il CO2 e l’NO2.
Ma rattrista non poco il dato sull’offerta di trasporto pubblico locale che vede Pescara in fondo alla classifica , le altre città che stanno peggio sono Salerno, Messina, Terni, Potenza, Latina, Siracusa, Aosta e Campobasso. In alcune di queste, l’orografia ha il suo peso. Stessa posizione o quasi per il numero di passeggeri e su questi dati la discussione sulla filovia dovrebbe soffermarsi e valutarne le strategie per renderla appetibile.
Molti altri sono i dati forniti dall’Osservatorio e sarebbe utile che su questi i candidati a sindaco, dopo averli studiati, approfonditi, confrontati e metabolizzati, si confrontino in un dibattito pubblico. A loro sarebbe dato un tempo contingentato non per regalarci slogan e proclami, ma per definirne le cause, le soluzioni a breve, medio e lungo termine, nel prossimo biennio per Pescara e dal 2027 per la Grande Pescara. Se non superano con la sufficienza questo esame, i candidati si ritengano rimandati e disponibili ad un esame di riparazione da tenersi sempre prima del voto.
*Comandante Polizia locale di Roseto degli Abruzzi