Sono iniziati i lavori in via Andrea Doria, che è il lungofiume sud di Pescara. Su quella strada, non distante dalla Capitaneria di porto, ci sono ruderi che richiamano tempi andati. Ruderi inusuali in una città che è stata sempre precipitosa nel cancellare le tracce del passato. Per la precisione, sono un manufatto in mattoni e un marchingegno in metallo, entrambi ricollegabili ai Fossi Bardet, anche se verosimilmente appartengono a periodi diversi. C’è il rischio che vengano demoliti dalle ruspe durante i lavori? Luigi Albore Mascia, assessore ai lavori pubblici ed ex sindaco di Pescara, assicura “che i ruderi rimarranno al loro posto e verranno valorizzati”.
Per far defluire l’acqua piovana, che stagnava attorno alla piazzaforte e l’acqua della palude della Palata, nei primi decenni dell’800, vennero realizzati i Fossi Bardet. Smantellata la piazzaforte borbonica dopo l’Unità d’Italia, costruiti i nuovi palazzi, i Fossi e le nuove fognature si sono intrecciati. Con il boom dell’edilizia nel Dopoguerra, dei Fossi si sono perse le tracce e, verosimilmente, raccolgono ancora l’acqua, ma senza riuscire a smaltirla proprio a causa delle fondamenta dei palazzoni che hanno invaso il quartiere Porta Nuova e questo favorisce gli allagamenti della zona quando piove.
La riqualificazione di via Andrea Doria e del primo tratto del lungomare Cristoforo Colombo (lato golena nord) è un progetto da 6 milioni 123mila euro (i fondi sono statali, del Mit). Sono previste la riconfigurazione delle rotatorie e degli innesti viari, la sistemazione della banchina fluviale e la realizzazione di un sovrappasso pedonale da via Doria con funzione di terrazza sul fiume.