Un figurino. Oggi come ieri. Oggi come 10 anni fa, ma anche come 20 e più. Un figurino nella misura in cui può esserlo solo chi non si è limitato a ringraziare Madre Natura per averlo trattato con evidente generosità, ma ha aggiunto, giorno dopo giorno, la costanza negli allenamenti, l’attenzione nell’alimentazione e l’insieme di cose che rappresentano il corretto stile di vita. Ennio Baldassarre è reduce dalla Maratona di New York e oggi festeggia il compleanno: 76 anni. Auguri! Originario di Villamagna (Chieti), adottato da Penne (Pescara), ha calcato i campi di calcio di tutto l’Abruzzo nella sua prima vita sportiva, quella che l’ha visto terzino fluidificante dalla falcata elegante e dal sinistro capace di segnare e far segnare. Calcio dilettanti, ma con mentalità e impegno da professionista.
Nel 1993, Baldassarre ha scoperto il podismo, per il quale ha una naturale predisposizione essendo longilineo e dalla fibra resistente. “Ho corso la prima Maratona di New York per scommessa”, racconta. “L’esperienza è stata entusiasmante e l’ho ripetuta ogni volta che ho potuto. Nel 2000 ho fatto registrare il mio miglior tempo personale: 2 ore e 54 minuti. Ne vado fiero. Quest’anno, invitato dall’organizzazione, ho timbrato il decimo cartellino nella Grande Mela e sono risultato il quarto assoluto nella mia categoria, ma ero reduce da uno stiramento e mi sono dovuto accontentare di un 4 ore e 46 minuti che mi brucia tanto. Peccato: sono arrivato pochi minuti dopo il secondo e il terzo. Se fossi stato bene, sarei salito sul podio. Tornerò nel 2024 per migliorami. Di maratone qui e là ne ho corse tante, una trentina. Mi sono cimentato anche con la 100 km del Passatore, che è massacrante, ma l’ho portata a termine perché la tenacia non mi fa difetto”. Lo sanno bene la moglie Elvira, insegnante in pensione, e la figlia Valeria, psicologa.
Funzionario della Società Autostrade per l’Italia in pensione, Ennio Baldassarre attualmente è componente del Collegio dei Probiviri di Confindustria Chieti Pescara. Da qualche tempo, ha riabbracciato la sua prima passione, quella per il calcio: è dirigente accompagnatore del settore giovanile del Pescara. Dal bordo del campo, i suoi consigli sono sicuramente utili agli aspiranti calciatori. I primi, importantissimi, sono una lezione di vita e andrebbero scritti a caratteri cubitali sui muri dello spogliatoio: “Ragazzi, allenatevi seriamente, ma senza rinunciare a divertirvi. E rispettate sempre i vostri avversari perché nello sport, come nella vita, bisogna essere leali”. (ciemme)