Ci sarebbe una regola aurea: comunicare meno, comunicare meglio, che poi è anche il titolo di un libro di Serena Scarpello, scrittrice e giornalista pescarese di stanza a Milano. Ci sarebbe, appunto. Negli ultimi anni, si è fatta strada una teoria opposta, che vanta illustri attuatori: comunicare di tutto e di più, anche le balle, basta che si occupi il maggior spazio possibile sui media.
Uno dei precursori dell’orgia mediatica è stato Matteo Salvini, che tuttora sembra giocare ai quattro cantoni per come va da qui a là: diceva – tra le tante – che il Ponte sullo stretto non servisse, ora lo osanna come opera indispensabile. A livello politico, sono celebri le strambate di Giggino Di Maio, Matteo Renzi, Giorgia Meloni e Carlo Calenda. Ci si chiede se facciano tutto da soli o se si avvalgano di consulenti. I cosiddetti esperti.
Nell’orizzonte abruzzese, è oramai storia la panciata del governatore Marco Marsilio con la quale ha annunciato la riapertura delle Naiadi. Era il 16 ottobre. Oggi, 4 novembre, le piscine pescaresi sono ancora chiuse… Figura di merda? Sì, no, nì? La sostanza è che l’ardito tuffo nel cloro delle Naiadi ha messo il presidente della Giunta regionale nella prima pagina dei fogli locali, mentre la permanente chiusura dell’impianto è nelle pagine interne, taglio centrale. Ma la gente cosa dice? Non compra più i giornali, evita sempre più le tv generaliste, non va a votare, non ha fiducia, emigra. Il vero tuffo, a ben guardare, lo stiamo facendo tutti. Nel vuoto. (libero d.f.o.)