C’era una volta, tanti e tanti anni fa, il cinema teatro Michetti. La storia ci porta al 1910, anno della fondazione, poi al 1944, quando è stato ricostruito dopo un incendio, ai giorni nostri, in cui del gioiellino della Pescara culturale c’è solo il ricordo, sbiadito. Per un paio di generazioni di giovani pescaresi, il Michetti è solo un’insegna su un palazzetto d’epoca a due passi dalla cattedrale di San Cetteo, lungo il caotico viale D’Annunzio. Il cinema teatro, dal nome del fondatore Vicentino Michetti, è chiuso. L’ingresso è un antro triste e vuoto, le bacheche sono in rovina. Dentro? Qualunque cosa ci sia dentro, non basta per restituire la struttura alla città.
L’assessore ai Lavori pubblici Luigi Albore Mascia ne parla con rammarico: “Ci è sfuggito per un soffio il finanziamento statale di un milione e mezzo – si chiamava Qualità dell’abitare – che ci avrebbe permesso di completare l’ultimo miglio dopo quanto fatto di recente. Non solo è stata realizzata ex novo la copertura – l’amministrazione dell’ex sindaco Marco Alessandrini aveva lasciato la struttura senza tetto – ma all’interno sono stati effettuati tutti i lavori che consentono di distinguere nitidamente platea, galleria e palcoscenico. In più, attraverso studi storici coordinati dalla Soprintendenza, abbiamo tinteggiato la facciata con i colori originali, quelli dell’inaugurazione. Serve lo sforzo finale: rifiniture, tendaggi, poltroncine, lampadari e rivestimenti. Se trovassimo un milione e mezzo da una fondazione o da mecenati…”.